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Domenica, 28 Aprile 2024
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Softlab, la misura è colma: in 200 protestano. "Pseudo imprenditori e politica assente"

Presidio all'esterno della Prefettura e la richiesta al sindaco Marino: "Subito un incontro ma al quale si devono portare proposte concrete"

I lavoratori della Softlab ieri (8 marzo) hanno tenuto un presidio sotto la Prefettura di Caserta per difendere il posto di lavoro dei circa 200 lavoratori ex Jabil convinti a passare in Softlab a seguito di un progetto di reindustrializzazione che "si è rivelato fumoso e su cui grava il rischio di cessazione delle attività", denunciano i sindacati. 

In un documenti firmato dai delegati sindacali di Cgil, Cisl e Uil si sottolinea che "si tratta dell’ennesimo caso di “prenditoria” nel nostro territorio, e cioè di pseudo-imprenditori che assumono e poi non mantengono impegni produttivi in base ai quali prendono sostegni pubblici".

Nella denuncia si fa riferimento al fatto che "la vicenda Softlab è l’ennesimo segnale di una pesante situazione che grava sul tessuto industriale del territorio e si assomma alle crisi già esistenti di un apparato produttivo che va difeso, sostenuto e sviluppato contrastando con forza la tendenza alla deindustrializzazione. La tensione è salita sempre di più, evidenziando il grado di esasperazione dei lavoratori e delle loro famiglie".

Le Organizzazioni sindacali fanno tutto ciò che è nelle loro possibilità per mantenere la situazione nei binari del conflitto sindacale ma "non possono essere lasciate sole. La Regione Campania, le forze politiche e istituzionali, il governo centrale non possono assistere a questo scempio e devono intervenire per garantire le attività produttive e i livelli occupazionali. Assistiamo purtroppo invece al silenzio e all’assenza della politica e delle istituzioni centrali e periferiche che hanno invece il dovere di dare risposte concrete, individuare percorsi e soluzioni".

E quindi invito "al Sindaco Marino a convocare con urgenza il Tavolo di confronto aperto in Prefettura e da lui guidato in qualità anche di Presidente di Anci Campania, Tavolo al quale la deputazione parlamentare e la politica di cui fanno parte devono presentarsi con proposte concrete perché il tempo delle chiacchiere e degli impegni a vuoto è finito. Il sindacato di categoria e confederale c’è, nei fatti e concretamente; lo siano anche gli altri attori da cui dipende il destino dei lavoratori e del territorio".

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