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Sindaco rischia il processo. "Gli elettori possono costituirsi parte civile al posto del Comune"

L'avvocato Omarto dopo la bocciatura della mozione in Consiglio: "Lo prevede il Tuel"

Il consiglio comunale di Marcianise ha respinto, a maggioranza, la richiesta di impegnare la giunta a costituirsi parte civile nel processo a carico dell’attuale sindaco Antonello Velardi, sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (insieme all’ex segretario Onofrio Tartaglione) per falso ideologico e materiale finalizzati alla truffa aggravata perché commessa ai danni di un ente pubblico. La vicenda è salita alla ribalta dopo l’ultima udienza in tribunale, quanto l’avvocato Mariano Omarto, in rappresentanza del denunciante Dario Abbate (consigliere comunale di minoranza) ha evidenziato che non era stata citata la parte offesa, che era appunto il Comune di Marcianise.

Dopo la bocciatura della mozione, interpellato da Casertanews, l’avvocato Omarto ha spiegato. “Di fronte alla decisione del consiglio comunale rimane solo l’azione popolare, uno specifico istituto che è previsto dall’articolo 9 del testo unico degli enti locali. La decisione del consiglio comunale - ha aggiunto - rappresenta una valutazione discrezionale, specie avuto riguardo ai numeri espressi, che non può precludere l’esercizio di un diritto sostanziale da parte del cittadino di Marcianise”.

Effettivamente l’articolo 9 del Tuel prevede che “ciascun elettore può far valere in giudizio le azioni e i ricorsi che spettano al comune”. Ed al comma 2 aggiunge: “Il giudice ordina l'integrazione del contraddittorio nei confronti del comune. In caso di soccombenza, le spese sono a carico di chi ha promosso l'azione o il ricorso, salvo che l'ente costituendosi abbia aderito alle azioni e ai ricorsi promossi dall’elettore”.

La decisione potrà essere adottata entro il prossimo 2 dicembre, quando è fissata la nuova udienza davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco e dell’ex segretario per ben 36 episodi di false attestazioni di presenze in Comune avvenute in un anno e mezzo circa, dal marzo 2018 all’ottobre 2019, mese nel quale fu messa la parola fine alla prima amministrazione Velardi con la sfiducia in consiglio comunale. Il giornalista è stato poi nuovamente eletto sindaco alle elezioni del 2020.

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