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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Verrengia-Lauretano, tensione alta dopo la sfiducia al sindaco

Il consigliere che non si è dimesso: "Ero contrario alle dimissioni dal notaio". L'ex capogruppo di opposizione rincara la dose: "Si è reso irreperibile"

Dopo un week-end in ‘silenzio’, l’ormai ex consigliere comunale di opposizione Modesto Verrengia decide di parlare della mancata presenza dal notaio Decimo di Santa Maria Capua Vetere dove venerdì scorso è stata messa fine all’amministrazione comunale di Cellole guidata dalla sindaca Cristina Compasso

“Poco più di due settimane orsono - racconta - l’ex capogruppo di minoranza Francesco Lauretano si è presentato, solo e senza nessun preavviso, a casa mia per sottopormi un documento di sfiducia alla Sindaca. Come presupposto ineludibile per la mia adesione avevo chiesto la discussione e successiva votazione dell’atto in seno al Consiglio comunale, dove i nostri elettori ci hanno delegati a rappresentarli e a dibattere delle cose politiche e amministrative e dove la parte da noi sfiduciata avrebbe potuto esercitare il diritto democratico di replica, dando così al popolo ragione delle nostre scelte con trasparenza e chiarezza. Era stata inoltre da me manifestata la volontà di firmare quella mozione di sfiducia come gruppo all’opposizione, poiché le critiche alla gestione del sindaco non escludevano le responsabilità della giunta e dei consiglieri di maggioranza, trattandosi di decisioni collegiali votate a maggioranza. Questa mia posizione veniva chiaramente esplicitata al momento della sottoscrizione dell’atto politico all’allora capogruppo Lauretano. Nella prima seduta comunale utile, il 9 dicembre, non c’era traccia alcuna della nostra mozione, mentre quattro dei consiglieri di maggioranza si sono costituiti in gruppo autonomo in seno alla maggioranza stessa, conservando le importanti deleghe di governo della città. Arriviamo, dunque, a venerdì 13 dicembre – giornata che ho trascorso fino al pomeriggio inoltrato a Cellole, intrattenendomi e conversando con amici e conoscenti in luoghi pubblici – quando Lauretano non riuscendo a contattarmi, ha tendenziosamente dedotto che mi ero reso irreperibile. Che cosa ha motivato quella sua falsa convinzione? Eppure aveva avuto ben quattro giorni per incontrarmi dopo l’ultimo Consiglio comunale. Avrebbe potuto parlarmi anche il mattino successivo e avrebbe così avuto conferma della mia indisponibilità a portare la crisi politica cellolese fuori dalla sua naturale sede istituzionale, ovvero l’aula consiliare, trasformandola da atto politico, e quindi pubblico, in una biasimevole congiura di palazzo”.

La replica di Lauretano non si è fatta attendere. “Sono troppo navigato e so bene che gli appetiti amministrativi vengono anche quando basterebbe contare fino a sette. Il consigliere Modesto Verrengia che si é prodotto in una modestissima azione politica si è reso irreperibile - spiega Lauretano - Vorrei solo ricordare la sua storia: nel 2016 non é stato eletto consigliere comunale seppur presente nella lista vincente di Angelo Barretta e nel 2018 giungeva in consiglio all'opposizione raddoppiando i suoi voti, forse perché é stato benedetto da San Luigi? Verrengia dimostra, nelle sue affermazioni di non conoscere come funziona la mozione di sfiducia ad un sindaco”.

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