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Sabato, 27 Aprile 2024
Attualità Sant'Arpino

Terreni occupati illegittimamente dal Comune, la sentenza del tribunale

L'Ente dovrà immediatamente risarcire i ricorrenti, pena il commissariamento

Il Comune di Sant'Arpino condannato per occupazione illegittima di terreni. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ordina l'ottemperanza a una sentenza del 2018. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, Sezione Quinta, ha emesso una sentenza storica nei confronti del Comune di Sant'Arpino, condannandolo per occupazione illegittima di un fondo di proprietà di Teresa Romano e Annunziata Romano. La sentenza è stata pronunciata in risposta al ricorso presentato dalle parti danneggiate, rappresentate dall'avvocato Umberto Gentile. La vicenda risale alla Sentenza del Tar della Campania che aveva accertato l'illegittimità dell'occupazione del suolo da parte del Comune di Sant'Arpino, imponendo la restituzione del terreno alle ricorrenti. Tuttavia, il Comune non ha adempiuto a quanto disposto dalla sentenza, portando le parti danneggiate a presentare il ricorso oggetto della recente pronuncia. Il Collegio giudicante, composto dai magistrati Maria Abbruzzese, Gianluca Di Vita, e la relatrice Maria Grazia D'Alterio, ha ritenuto fondato il ricorso delle parti danneggiate, dichiarando l'inottemperanza del Comune di Sant'Arpino alla precedente sentenza. La sentenza attuale ordina al Comune di procedere, entro un termine di sessanta giorni dalla comunicazione della sentenza, alla restituzione del bene occupato o all'acquisizione legittima della proprietà dell'area. In caso di ulteriore inadempienza, il Tribunale ha nominato il Direttore dell'Ufficio Speciale Grandi Opere della Regione Campania come Commissario ad acta, con il potere di delegare un funzionario del suo ufficio per eseguire l'ordine del Tribunale. La sentenza sottolinea che la nomina del Commissario non esclude la responsabilità dell'ente comunale e non preclude l'emanazione degli atti necessari all'ottemperanza. La sentenza ha anche previsto l'applicazione di una penalità di mora, fissata in base all'interesse legale, nel caso in cui il Comune non adempia entro il termine stabilito. La penalità sarà calcolata secondo criteri specificati nella sentenza, con un limite massimo del 10% dell'importo dovuto a titolo di risarcimento del danno. Il Comune di Sant'Arpino è stato condannato a rifondere le spese legali della parte ricorrente, fissate in 1.500 euro, oltre agli accessori di legge e al contributo unificato.

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