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Caserta riprova a scendere in piazza dopo il flop delle prime proteste

Nuovo appuntamento giovedì al Monumento per esprimere dissenso ma i commercianti continuano a non fare fronte comune

Caserta ci riprova. Mentre la maggioranza dei commercianti d'Italia, anche di altri comuni della Provincia come Aversa, si sta ribellando contro le restrizioni imposte dal Governo per limitare la diffusione del Covid, nel Capoluogo gli esercenti stentano a trovare unità di intenti e fare fronte comune sulle iniziative da mettere in campo. 

Il flop delle precedenti proteste

Si assiste ad un dissenso frammentario e frammentato, fatto di azioni slegate l'una dall'altra. Così si passa dalla doppia manifestazione di sabato - con pochi, pochissimi partecipanti per ciascuna protesta - a quella di ieri sera all'esterno di Barbeq in via Sant'Antonio. Tre proteste. Tre flop.

I problemi dei commercianti

Eppure le criticità derivanti dalle nuove limitazioni ci sono, a Caserta come altrove. Gli esercenti, in particolare le categorie della ristorazione, nei mesi scorsi, dopo aver patito pesantemente gli effetti del lockdown, avevano investito per adeguare i propri locali alle nuove norme: sanificazioni, barriere divisorie tra i tavoli, dispositivi di protezione individuale per i dipendenti e quant'altro necessario.

Ed oggi ci si ritrova nuovamente con la spada di Damocle di un lockdown, non formale ma sostanziale, e la mancanza di prospettiva per il futuro tra aumento dei costi e il rischio concreto di dover abbassare nuovamente la saracinesca, stavolta per sempre. "Vogliamo solo poter lavorare", è la richiesta di tutti. Scontato fino a 7 mesi fa eppure una circostanza che oggi ha il sapore del deja vu di una normalità perduta irrimediabilmente. 

La manifestazione del 29 ottobre

Allora ecco la nuova protesta, una possibilità di scrollarsi di dosso quell'etichetta di ignavi che comincia a diventare pesante tra gli stessi commercianti. Giovedì a partire dalle 18 presso il Monumento ai Caduti, Caserta (si spera) scenderà nuovamente in piazza per esprimere il proprio dissenso. Stavolta si auspica che i commercianti risollevino la testa, mostrandosi uniti come finora non sono stati. L'auspicio è di non dover assistere alle scene di violenza, sempre da condannare, viste nelle altre città da Napoli a Roma, da Milano a Torino. 

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