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Sabato, 27 Aprile 2024
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La marcia dei trattori invade il casertano: protesta a Capua. Domani nuovo corteo

I presidi per la crisi del comparto agricolo: "A rischio le eccellenze del territorio"

Primo giorno di protesta anche per gli agricoltori casertani. Cinquanta trattori in marcia e circa 200 partecipanti, dalle 9 del mattino sono in strada per far sentire la propria voce.

La lunga fila di mezzi agricoli ha percorso la Statale Appia, bloccando quasi del tutto il traffico veicolare, per giungere da un centro commerciale di Teano ad un altro centro commerciale a Capua, posto poco prima del casello autostradale dell'A1. Disagi per il traffico in autostrada con l'uscita di Capua che è stata chiusa per la manifestazione.

A seguire la marcia le forze dell'ordine, che non segnalano al momento problemi di ordine pubblico. La protesta è contro la crisi del comparto agricolo ormai "insopportabile", che già ha portato in strada in Italia e in buona parte dell'Europa migliaia di allevatori.

Sabato 3 febbraio, invece, i trattori partiranno alle 9,30 dallo stadio di Casal di Principe verso il casello autostradale di Santa Maria Capua Vetere dove ci sarà un presidio. Al corteo è prevista la partecipazione - oltre che degli allevatori bufalini, da tempo in prima linea contro il piano di eradicazione della brucellosi - anche dei frutticultori, dei cerealicoltori, dei contoterzisti, dei trasformatori artigianali e di una delegazione di pescatori. 

"È una crisi di livello internazionale - riferisce Altragricoltura, tra i promotori dell'iniziativa di protesta, in una nota - ma che ha radici e cause profonde in Italia: le scelte di politica agricola assunte negli ultimi 40 anni in Europa con l'avallo e la cogestione dei governi nazionali italiani che si sono succeduti. Altragricoltura si è battuta denunciando il rischio più grande: che l’Italia, un grande Paese dalla tradizione contadina e con un enorme patrimonio agroalimentare fondato sul lavoro della terra e nel mare e sulla grande diversità dei suo sistemi culturali e ambientali potesse trasformarsi in una piattaforma commerciale speculativa in cui il Made in Italy si trasforma nell’occasione di business per la speculazione finanziaria". 

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