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Progetti e incarichi: "Seguire il modello Casal di Principe"

E' la richiesta del collettivo 'Mondragone bene comune' all'amministrazione comunale

Mondragone segua l’esempio di Casal di Principe in merito alla sicurezza per gli affidamenti dei progetti, specie quelli del Pnrr. E’ questo, in sintesi, il pensiero di ‘Mondragone bene comune’. Il collettivo ha sollecitato l’amministrazione a seguire il modello intrapreso dalla città dell’Agro Aversano che ha siglato un protocollo con la Prefettura, primo e unico al momento in provincia, con il quale vengono estese le cautele antimafia sia al di sotto della soglia prevista dalla legge sia nei confronti della “filiera delle imprese”.

“Dobbiamo riconoscere che con la fine dell'esperienza amministrativa dell'ex sindaco Giovanni Schiappa e dell'ex vicesindaco Benedetto Zoccola la postura sui temi della legalità, della lotta e del contrasto ad ogni forma di criminalità e di corruzione si è un “tantino” appannata. Sarebbe forse il caso di attrezzarsi con regole, procedure e norme in grado di metterci al riparo da eventuali infiltrazioni e degenerazioni in un momento in cui siamo destinatari di cospicue risorse. Per questo, l'AMBC propone che sull'esempio di Casal di Principe anche il comune di Mondragone quanto prima possa sottoscrivere con la Prefettura analogo Protocollo di legalità. Un primo passo sulla strada della trasparenza e della corretta informazione (da non confondere con la propaganda) potrebbe essere, intanto, quello di comunicare - come ha fatto Casal di Principe- l'ammontare esatto delle risorse intercettate dagli uffici comunali (attraverso l'Agenzia per la coesione sociale, per politiche sociali con fondi FESR e FSE, dalla regione Campania, dallo Stato, per il PNRR, con la partecipazione a vari bandi e così via), al fine di dare istituzionalmente contezza di ciò che avverrà prossimamente in città, delle opportunità colte, ma anche delle occasioni perse”, dicono dal gruppo.

“La stagione delle nuove norme in tema di appalti e servizi – aggiungono - ha aperto un'autostrada alla discrezionalità. Una discrezionalità che per cercare di spendere e di “mettere a terra” (così dicono quelli che fanno) e di ridurre tempi e passaggi burocratici (almeno così vengono giustificate le nuove norme) potrebbe sacrificare la sana amministrazione e soprattutto lasciare ampi spazi attraverso cui il malaffare possa intrufolarsi e farla da padrone. Agiamo “con il senno del prima” e mettiamo in campo i giusti anticorpi alla corruzione e alla cattiva amministrazione. E pretendiamo che lo facciano anche gli Enti ai quali ci costringono ad aderire, che spesso agiscono nella più assoluta opacità”.

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