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Il prefetto nomina il commissario per approvare il rendiconto 2022

Critiche alla maggioranza dal consigliere di opposizione Gaetano Argenziano

La giunta comunale di Capodrise non è riuscita ad approvare il rendiconto di Bilancio per l’esercizio finanziario 2022 nei tempi previsti dalla legge. Per questo la prefettura di Caserta ha nominato un commissario ad acta, Emilia Tarantino, che provveda in 7 giorni alla redazione dello schema del documento economico che l’amministrazione dovrà poi portare in assemblea cittadina e approvarlo, pena lo scioglimento del consiglio comunale.

Diverse le inadempienze registrate dalla responsabile dell’area economico-finanziaria, Lidia Tropeano, come i sospesi in entrata e uscita giacenti presso la Tesoreria e ancora da regolarizzare, impegni annuali non effettuati, reversali da riscuotere, fatture non registrate, forniture non pagate, verifiche di cass non fatte, cartelle di pagamento di contributi Inps non versati.

“Dopo l’illegittimo consiglio comunale nel quale hanno approvato un debito fuori bilancio del 2021, ci viene comunicato, per la prima volta nella storia di Capodrise, che il prefetto di Caserta nomina commissario ad acta, pagata con i soldi dei cittadini, affinché predisponga in sette giorni lo schema del Rendiconto 2022 sostituendosi alla giunta, resasi responsabile di gravi e ripetute inadempienze”, evidenzia il consigliere di opposizione Gaetano Argenziano. “Alla dottoressa Tarantino formuliamo i nostri migliori auguri di buon lavoro, nella speranza che possa porre fine a una serie di inadempienze (almeno sette!), come evidenziate, non dall’opposizione, ma dalla dirigente dell’area Economico-finanziaria, la dott.ssa Tropeano, e suffragate dal dottor Gagliarde, di supporto all’area, nominato per sei mesi per la modica somma di circa 15mila euro. In una cittadina normale tutti sappiamo cosa sarebbero dovuto accadere un minuto dopo, ma siamo ben consci che niente accadrà: né la parte politica che sostiene questa maggioranza, oltre ai proclami, avrà la forza di porre in essere azioni serie, né tantomeno chi ci governa avrà un sussulto di dignità, tale da rinunciare, per il bene della comunità, a laute prebende mensili e alle allettanti prospettive legate al Puc”.

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