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Domenica, 28 Aprile 2024
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L'Europa fissa i parametri per la pizza: tutelata l'eccellenza casertana

Dalle dimensioni del cornicione alla temperatura dei forni ed ai prodotti territoriali

Ormai la pizza casertana è considerata un'eccellenza di livello mondiale. Dai riconoscimenti da parte delle più prestigiose riviste del settore - con Francesco Martucci che ha vinto di recente il premio come primo pizzaiolo al mondo - fino a Report che nella sua puntata dedicata all'evoluzione della pizza che ha celebrato il modo di lavorare dei pizzaioli della provincia di Caserta. 

Un'eccellenza che come tale va tutelata. In tal senso va la nuova direttiva Ue secondo la quale la denominazione "pizza napoletana" potrà essere utilizzato sulle confezioni o nei menu di ristoranti e pizzerie in Italia e nell’Unione europea solo se saranno garantite alcune caratteristiche relative alla preparazione, come le ore minime di lievitazione, la stesura a mano della pasta, le modalità di farcitura, la cottura esclusivamente in forno a legna ad una temperatura di 485°C e l’altezza del cornicione di 1-2 cm, con il controllo di un ente terzo di certificazione. Ma i limiti riguardano anche l’utilizzo di materie prime di base che per le loro peculiarità non possono che essere di provenienza nazionale, come l’olio extravergine d’oliva, il basilico fresco, nonché la ‘Mozzarella di Bufala Campana Dop’ e la ‘Mozzarella tradizionale Stg’, esclusive per la variante con formaggio a pasta filata. Altri ingredienti necessari nella preparazione della ‘Pizza Napoletana’ sono i pomodori pelati e/o pomodorini freschi. 

"Qualora la Pizza Napoletana – precisa Coldiretti – non corrisponda al disciplinare di produzione sarà considerato un illecito, sul quale l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (Icqrf) è già al lavoro per dettagliare gli aspetti tecnici per aggiornare le relative disposizioni sanzionatorie inerenti alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari”. Il nuovo regolamento che entra in vigore il 18 dicembre, riferisce l’organizzazione agricola, “offre la possibilità di migliorare la trasparenza verso i consumatori sulla produzione di un piatto simbolo del Made in Italy, mettendo in sicurezza la sua meritata fama internazionale, proprio alla vigilia del quinto anniversario dell’iscrizione dell’arte del pizzaiuolo napoletano come patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 6 dicembre 2017".  

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