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Passerella ciclopedonale sulla Domiziana, critiche sulle modifiche al progetto

Il capogruppo di opposizione Bertolino: “Scarpate in erba naturale, evitare rischio tossico”

Divampano le polemiche sull’ultimazione della passerella ciclopedonale della Domiziana. Sulle modifiche al progetto iniziale è infatti arrivato il ‘no’ secco di Valerio Bertolino, capogruppo consiliare di minoranza e componente della giunta dell’ex sindaco Giovanni Schiappa, che alza la voce su possibili interventi dell’attuale amministrazione. 

“La realizzazione che tanto ha fatto parlare in passato gli attuali componenti della maggioranza del sindaco Virgilio Pacifico - pur avendo fra di essi chi l’ha cominciata - a questo punto ancor di più deve far discutere noi in ogni sede, evidenziando il progetto cosi come regolarmente approvato, finanziato ed impegnato in termini di spesa, che - seppur non rispettato - tutt’ora prevede: la messa a dimora di ginestra in vaso da 7 cm. e di oleandri in vaso da 15 cm. e h. 1.25, comprensiva di relativa fornitura, scavo, piantagione, rinterro, formazione di conca di compluvio, innaffiatura.; la fornitura e la posa in opera di protezione naturale antierosiva di scarpate realizzate con biostuole, in materiale naturale posto tra due retine a maglia quadrata o rettangolare; la formazione del tappeto erboso con preparazione meccanica del terreno (pulizia dell’area, aratura/vangatura, erpicatura), con concimazione del fondo, semina naturale o meccanica; il rivestimento di superfici mediante spargimento meccanico a mezzo di idroseminatrice a pressione atta a garantire l’irrorazione a distanza e con diametro degli ugelli”.

“Sapete invece il sindaco Virgilio Pacifico e l’assessore delegato Giuseppe Piazza - accusa  Bertolino - con il costante, necessario ed imprescindibile compiacersi del consigliere regionale Giovanni Zannini con tanto di registrazione video in diretta social, cosa hanno fatto? Non hanno rispettato quanto prescritto e, soprattutto, senza variare formalmente il progetto, hanno richiesto l’apposizione di  erba artificiale, soltanto perché molto superficialmente l’hanno ritenuta un’alternativa conveniente, senza minimamente porsi il problema se fosse sicura e confortevole come e quanto l’erba naturale che, anzitutto, li avrebbe impegnati alla manutenzione che non riescono a garantire neanche alla vicinissima rotonda”. 

“Ma il verde per il sindaco e gli attuali amministratori di maggioranza - spiega il capogruppo di opposizione - rappresenta evidentemente soltanto uno strumento di spacchettamento delle procedure di affidamenti ed aggiudicazioni e non certamente una risorsa che va curata. Il rispetto delle regole, la salute e la sicurezza, però, dovevano essere gli elementi determinanti per decidere tra le due alternative di erba. Ma evidentemente per il sindaco Pacifico, e anche per l’assessore competente Antonio Federico, l’unica cosa che interessa loro e’ il giudizio del consigliere regionale mondragonese, tralasciando le problematiche progettuali relative alla procedura amministrativa e quelle riguardanti la salute dell’uomo connesse all’erba artificiale. Infatti la base morbida dell’erba è costituita, spesso, da plastica riciclata ottenuta, ad esempio, da copertoni di veicoli a motore. Questa plastica riciclata è tossica? I rischi esistono realmente perché e’ costituita da composti riconosciuti sicuramente come cancerogeni da alcuni solventi. Il problema è del tutto simile a quello di altre situazioni ambientali considerate sospette e collegate all’uso di alcuni tipi di erba artificiale, primo fra tutti il calore emanato durante i periodi caldi dell’anno, infatti è dimostrato che - rispetto all’erba naturale - quella sintetica crea un ambiente molto più caldo quando surriscaldata dai raggi del sole. Il surriscaldamento provoca inoltre, con alcuni tipi di materiale, la liberazione di composti volatili responsabili, tra l’altro, anche di cattivo odore".

In conclusione, in presenza di una rotatoria che durante l’estate prevede una presenza quasi costante di automezzi che evidentemente rallentano, il pericolo tossico dell’erba artificiale va realmente ad aggiungersi ad altri tipi di esposizioni cancerogene legate alla circolazione ed allo smog addensato in tale area, che non è mai abbastanza ricordare in termini di contaminazione dell’aria. Quindi, non comprendiamo perché sia stata fatta questa irresponsabile scelta e non si e’ proseguito nella realizzazione di quanto previsto dal progetto, anche perché la facilità dell’assemblaggio delle scarpate in “terra armata”, attraverso operazioni di non particolare complessità, garantisce tempi brevi di realizzazione ed una soluzione paesaggisticamente corretta per coniugare le esigenze ingegneristiche con le problematiche di mitigazione ambientale, soprattutto per la tipologia di inerbimento prevista con essenze autoctone. Le scarpate, infatti, trattate come dolci declivi e piantumate con piante erbacee e fiorifere di tipo autoctono, avrebbero determinato una continuità fisica (attraverso appunto la passerella ciclopedonale) e percettiva delle aree verdi poste ai margini della Domiziana, migliorando in tal modo la qualità urbana e fruitiva dell’intervento previsto e, a questo punto, non realizzato prima di tutto in spregio al relativo parere della Soprintendenza dei Beni Culturali che, a differenza di quanto hanno combinato già  al cimitero e del palazzo Tarcagnota, stavolta non tarderà ad intervenire. Esigiamo subito il rispetto delle regole unitamente al rispetto per l’ambiente - conclude Bertolino - senza mezzi termini, a partire dalla risoluzione della problematica rifiuti in città che irresponsabilmente ci sta facendo trascorrere la stagione estiva sommersi dai rifiuti”.

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