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Case 'non autorizzate' per accogliere i migranti: il Ministero non paga

La relazione degli ispettori ministeriali sulle carenze del progetto Sai

Non solo le case fredde per la mancanza di riscaldamenti, i "pocket money" ed il vitto non erogati. I migranti beneficiari del progetto Sai (Sistema di Accoglienza ed Integrazione) presi in carico dal Comune di Caserta sarebbero stati ospitati anche in abitazioni "non autorizzate". 

La vicenda è stata messa nero su bianco dagli ispettori del Servizio Centrale del sistema di Accoglienza ed Integrazione del Ministero dell'Interno che, lo scorso mese di novembre, hanno effettuato sopralluoghi per verificare le condizioni di vita dei beneficiari. Dal follow up ministeriale, infatti, emerge come 4 strutture non siano state mai attivate. Si tratta degli immobili in viale Lincoln 119 (12 posti) e via Carlo Santagata (per 9 posti). A cui si aggiungono altri immobili facenti parte della "struttura diffusa" di corso Trieste n.191 e via Galilei (per un totale di 20 posti di cui 7 risultati occupati da beneficiari trasferiti da corso Trieste 173). Tali strutture non essendo state attivate in maniera regolare "non possono ritenersi afferenti al Sai" e quindi "nessun costo dovrà essere portato a rendiconto", si legge nella relazione del Ministero. Il Comune avrà "la responsabilità di sottoporre tale rilevazione al revisore contabile indipendente per il controllo di primo livello".

Migranti al freddo e senza soldi: "Costretti a lavoro nero per mangiare"

Non solo. Il Ministero ha rilevato criticità anche per due appartamenti al 173 di Corso Trieste ed in via Caprio Maddaloni. Per corso Trieste l'abitazione risultava in dismissione dal 7 gennaio 2022 e solo il 14 novembre (il giorno prima del sopralluogo ministeriale) è stata inoltrata la richiesta di riattivazione. "I costi eventualmente imputati in seguito alla data di dismissione non possono ritenersi ammissibili", si legge nel Follow Up.

Inoltre, le condizioni igieniche rilevate dall'Asl - che ha evidenziato anche "condizioni di inabitabilità" - non sono conformi ai requisiti delle linee guida ministeriali del progetto e per questo l'appartamento "non può considerarsi come attivo". Stesso si dica per via Caprio Maddaloni dove la struttura non è risultata arredata e quindi "non può ritenersi attivata. Nessun costo potrà essere imputato al rendiconto". 

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