Lsu costretti a vivere con 700 euro al mese: "Prima di nuove assunzioni pensassero a noi"

Risale a circa due settimane fa la richiesta di assemblea da parte degli ex lsu del Comune di Aversa. Una richiesta caduta nel vuoto e che non è stata accolta dall’amministrazione normanna. Gli ex lsu sono impiegati comunali stabilizzati due anni fa con un contratto part-time al 50%.

“Purtroppo ci sono madri e padri aversani che per una assurda e miope amministrazione sono costretti a vivere con 700 euro al mese”. Ha denunciato Alfonso Oliva consigliere comunale di Fratelli d’Italia. “Si tratta – continua - degli ex LSU oggi stabilizzati che percepiscono il 50% dello stipendio e che, per questo, lavorano per meno giorni al mese. Questa inverosimile situazione non fa altro che ripercuotersi su tutti gli aversani che, in qualunque settore amministrativo dell'ente, riscontrano ritardi abissali anche di mesi per una pratica, anche un semplice cambio di residenza”.

“Ebbene questi dipendenti comunali - incalza Oliva - ormai allo stremo dopo 24 mesi con metà stipendio, che non credono più alle promesse infondate da parte dell'amministrazione in carica, hanno richiesto da 15 giorni l'assemblea generale del personale per affrontare ma il sindaco non ha dato alcun riscontro: è evidente che sia impegnato a ricevere l'indennità mensile di oltre 5mila euro ed a utilizzare il pallottoliere per comporre di volta in volta le sedute di consiglio. Solidarietà a loro”.

A parlare c’è anche uno dei dipendenti comunali. “Da precari – racconta a Casertanews - guadagnavamo circa 1100 euro al mese, da stabilizzati, invece, guadagniamo poco meno della metà”. Il motivo del part-time per i lavoratori è da ricercare nelle difficoltà economiche del Comune. “Dall’Amministrazione comunale ci è stato risposto che non si poteva fare altrimenti a causa delle ristrettezze economiche in cui versa l’Ente. Peccato che però adesso stiano parlando di nuove assunzioni”. “Ed allora - chiosa - prima di pensare alle nuove assunzioni, che pensassero a noi”. (f.p.)