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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Inquinamento dell'aria: dopo un mese di fuoco Caserta rischia lo 'sforamento'

Già 31 i superamenti dei valori limite di polveri sottili, Legambiente lancia l'allarme

Dall'inizio dell'anno la centralina Arpac di corso Giannone, a Caserta, ha registrato per 31 volte il superamento dei valori limite di pm10. Lo evidenzia il dossier "Mal'aria" di Legambiente che concentra le proprie analisi ai primi 8 mesi del 2021. 

Altissimo il prezzo pagato per i roghi estivi che hanno devastato in particolare il Tifata. Basti pensare che al 1° luglio i superamenti del valore limite di 50 microgrammi per metro cubo era stato superato in 17 giorni mentre dalla metà di luglio alla metà di agosto sono stati ben 12 gli sforamenti, circa il 40% dei totale. Ed ora la soglia dei 35 giorni 'consentiti' in un anno è vicinissima. 

Negli altri comuni della provincia la situazione è tutt'altro che rosea. Ad Aversa, la centralina installata nei pressi della Scuola Cirillo ha già registrato 51 giorni di superamento dei valori limite, mentre alla Settembrini di Maddaloni e presso i Regi Lagni a Marcianise la situazione è identica al Capoluogo, con ben 31 sforamenti dall'inizio dell'anno. 

"L'Italia è davanti a un bivio - avverte Legambiente - pagare una multa miliardaria per inadempienza alla Commissione Europea, stimata da 1.5 a 2.3 miliardi di euro, oppure agire efficacemente e con urgenza per ridurre l'inquinamento delle nostre città. Il nostro Paese ha infatti all'attivo tre procedure di infrazione con la Commissione, in territori dove la salute dei cittadini è stata messa ripetutamente a rischio per le elevate concentrazioni degli inquinanti atmosferici. Eppure, l'Italia resta ferma, in un immobilismo che potrebbe costarci molto caro. È infatti sulla base degli allarmanti dati che arrivano dalle città italiane, che la Commissione Europea chiederà alla Corte di giustizia Europea di definire a breve l'ammontare della sanzione, a cui l'Italia è già stata condannata il 10 novembre scorso, per il superamento continuativo dei limiti di PM10 negli anni che vanno dal 2008 al 2017 - rileva l'associazione - La multa, salatissima, potrebbe comportare il taglio di futuri fondi europei destinati all'Italia, in primis, e poi alle singole Regioni inadempienti. A questo, si rischia poi il sommarsi delle cifre relative alle procedure di infrazione in corso per altri due inquinanti: PM2,5 e NO2, le cui sentenze sono attese nei prossimi mesi". Quindi, spiega Legambiente, "l'adozione di misure antismog già da questo settembre potrebbe essere l'unico modo per evitare il superamento dei limiti giornalieri di polveri sottili durante l'autunno e l'inverno prossimi. Inoltre, la riduzione costante e progressiva degli inquinanti dovrà portare al loro dimezzamento (-55%) entro il prossimo decennio, in accordo con il Piano d'azione europeo 'Verso l'inquinamento zero'".  

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