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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Ottanta euro a lavoratori pronto soccorso: scontro tra i sindacati

Cisl non firma l'accordo in Regione: "Distribuzione risorse premia Salerno". Altri sindacati replicano: "Si gioca sulla pelle dei lavoratori"

L'accordo in Regione per l'indennità da 80 euro al personale in servizio nei pronto soccorso scatena la 'guerra' tra i sindacati.

Il 'no' della Cisl all'accordo

Ad accendere la miccia è stata la Cisl, unica sigla a non aver sottoscritto l'accordo. Un 'no' motivato dal rifiuto da parte della Giunta regionale di limitare l'erogazione al solo personale del pronto soccorso ma anche per "una contestuale distribuzione delle risorse che premia soprattutto Salerno a danno degli altri". "La Campania - sottolinea in una nota il leader sindacale di Cisl Fp Lorenzo Medici - Come sempre si sente un piccolo staterello, dove il di turno pensa di emanare un editto e gli altri devono applaudire. Noi non siamo disponibili a farlo perché ancora una volta si mettono in atto differenze inspiegabili". Medici si riferisce in particolare all'esclusione dalle indennità degli operatori addetti ai punti di primo intervento di emergenza territoriale e alle centrali operative del 118, "che - ricorda - tutte le altre regioni hanno inserito, comprendendo l'intera rete di emergenza, come se noi appartenessimo ad un altro paese". Per la Funzione Pubblica appare altresì altrettanto strana l'attribuzione delle somme. Su un totale di 2 milioni e 900 mila euro da assegnare alle 7 Asl e alle 10 aziende ospedaliere, 625 mila euro vanno a Salerno, il 25% circa del totale. "Incredibile - dice Medici - se rapportato al Cardarelli di Napoli, destinatario solo di 140 mila euro, al fronte degli enormi accessi giornalieri di pazienti provenienti da tutta la Campania e dall'intero Mezzogiorno. Spiace che le altre sigle accettino questi accordi al ribasso, ai quali ci opporremo sempre. Rivendichiamo che l'attribuzione delle risorse contrattuali del fondo destinato ai lavoratori avvenga nel rispetto dei parametri oggettivi e dell'equilibrio territoriale, perché le altre 4 province non sono figlie di un dio minore".

La replica degli altri sindacati

Le motivazioni della Cisl sono state oggetto di un'aspra replica da parte di Cgil, Uil Fpl, Fials, NurSind e Nursing Up che l'accordo lo hanno sottoscritto. I sindacati "non possono consentire che qualunquisticamente si deformi la realtà per finalità opache che certamente non vanno a tutela degli interessi dei lavoratori", si legge in una nota. "E' - proseguono - una lettura ed interpretazione lontana mille miglia dalla realtà, in primis quanto si insinua che è frutto di una strategia ed imposizione venuta dall’alto per privilegiare i lavoratori della Sanità Pubblica del territorio di Salerno. Giocare sulla pelle dei lavoratori e sulle loro legittime aspettative sottacendo le vere motivazioni non è degno di chi per vocazione dovrebbe impegnarsi a garantire i diritti dei lavoratori cercando convergenze per un mondo del lavoro unito per condividere l’unica comune finalità: migliorare le condizioni dei lavoratori per migliorare la qualità dei servizi. Chiarire questo aspetto appare doveroso prima di evidenziare ulteriormente i contenuti dell'accordo, al fine di evitare, come sembra che qualcuno voglia fare, che si generino conflitti ed incomprensione in un mondo del lavoro che mai come in questo momento storico, per le scommesse del prossimo futuro, dovrà essere unito e coeso". I sindacati ribadiscono che "non possono non condividere chi, a quanto appare in modo pretestuoso, evidenzia l'impegno e la peculiarità di tutti i lavoratori addetti ai punti di primo intervento di emergenza territoriale e alle centrali operative del 118". Una questione che già nel corso dell'incontro dell'otto marzo le organizzazioni "unitariamente sollevarono tale condizione chiedendo di avere i dati certi sui numeri degli operatori in servizio". In tale sede "tutti evidenziammo la penalizzazione che la nostra Regione ha avuto nella attribuzione delle risorse, certamente inferiori a quanto assegnato con analoghe situazioni ad altre regioni, ben cosci delle vicissitudini che ne avevano determinato l'assegnazione. Tutti siamo stati pronti a richiedere che si addivenga con celerità alla applicazione della nuova previsione del fabbisogno essendo quella prevista nel 2020 non più coerente con la realtà, sebbene tutti abbiamo dovuto prendere atto che al momento è l'unico atto certo. Per questo l'impegno della Dirigenza della Regione è stato, su richiesta delle Organizzazioni Sindacali, quello di attivarsi già nel corrente anno per una verifica e rivisitazione dell'organizzazione per poter addivenire ad una diversa e più consona ripartizione delle risorse tenendo conto anche delle nuove risorse economiche che saranno attribuite alla regione Campania con il nuovo criterio di riparto. Tutto questo è stato vagliato e sebbene consapevoli di quanto viene in modo mistificatorio propagandato, era necessario procedere a rendere esigibile quanto previsto non solo a tutto il personale assegnato al servizio di Pronto soccorso, ma anche quello per il personale assegnato alle Unità Operative Servizi di malattie infettive, i gruppi operatori e le terapie intensive, le terapie sub-intensive, i servizi di nefrologia e dialisi, le Unità Operative servizi di emergenza urgenza, i servizi che espletano in via diretta le prestazioni di assistenza domiciliare presso l’utente, i servi per le dipendenze. Per quanto ben consapevoli di tutte le criticità evidenziate, sono stati condivisi i criteri fondati sui dati certi al momento in essere: per una quota pari al 70% in proporzione al fabbisogno standard di personale del comparto per le unità di pronto soccorso di ciascuna azienda; per una quota pari al 30% in proporzione all’incidenza della media del numero di accessi registrati dal 2019 al 2022 presso tutti i Pronti Soccorsi di ogni Azienda Regionale rispetto al numero di accessi complessivamente misurati a livello Regionale. Gli importi così rimodulati e definiti nelle singole Delegazioni Decentrate saranno riconosciuti ai singoli operatori in servizio con valore retroattivo al 1 gennaio 2022. Il riparto delle risorse avverrà pertanto su standard del fabbisogno al momento in essere e in ragione della media degli accessi in pronto soccorso negli ultimi 4 anni. Si è evidenziato e concordato che tale ripartizione potrà già essere rivista nel corrente anno 2023 alla luce di ulteriori finanziamenti attribuiti alla Sanità Campana, sia negli importi che nella individuazione di ulteriori servizi dell’area dell’emergenza/urgenza e anche a seguito della applicazione dei nuovi criteri per la determinazione del fabbisogno di personale successivo all'accordo in Conferenza Stato-Regioni. Abbiamo ritenuto necessario alla luce di interventi mistificatori chiarire ulteriormente quanto previsto e concordato nell'incontro del 15 marzo, avendo operato con l’unica finalità di rendere esigibili le risorse che sono dei lavoratori ed impedire che la ripartizione, in applicazione delle norme contrattuali, fosse prerogativa della sola dirigenza".

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