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Attualità Casal di Principe

Festival dell'impegno civile, ecco tutti i premiati

L'evento davanti ai ministri Costa e Di Maio

Via Urano è una stretta stradina di Casal di Principe. In passato c’era una sontuosa villa del boss Egidio Coppola. Oggi, dopo la confisca, è la Casa di Don Peppe Diana. In quella struttura appartenuta alla criminalità organizzata oggi pomeriggio si è ricordato il parroco ammazzato nel 1994 e si è festeggiato “il 60esimo compleanno di mio fratello, che è ancora con noi”, ha detto Marisa Diana, sorella del compianto sacerdote.

Ogni anno nella Casa Don Diana c’è il Festival dell’impegno civile. Che questa volta è stato impreziosito dalla presenza dei due ministri, Costa e Di Maio. Ma entrambi hanno atteso e ascoltato con attenzione tutti coloro che, in maniera diversa, stanno provando a portare un cambiamento a Casal di Principe ma in generale in tutta Italia.

Nessuno oggi è voluto mancare: a fare gli onori di casa il sindaco Renato Natale che con la fascia tricolore ha accolto tutte le personalità. Tanti sindaci (anche Velardi di Marcianise), deputati, senatori ma anche tutte le forze dell’ordine del territorio e della provincia di Caserta. Presente anche il vescovo di Aversa Angelo Spinillo accompagnato da Don Patricello e Don Carmine Schiavone.

Tra Premi Nazionali Don Diana e menzioni speciali hanno potuto raccontare le loro esperienze Franco Venturella, presidente dell’associazione ‘Cittadini per la Costituzione’; Don Armando Zappolini, parroco che con ‘Mettiamoci in gioco’ sta provando ad aiutare tante persone a vincere il dramma del gioco; Rossella Miccio, presidente di Emergency. Assenti invece l’imprenditore Bartoletti ed Enzo Avitabile che dovevano ricevere il premio ma per motivi di lavoro non sono riusciti a presenziare (l’artista ha promesso una serata a settembre).

Uno dei momenti più commoventi si è vissuto con il vescovo di Acerra Antonio Di Donna: ha raccontato di quanto marcio ci sia ancora in questa civiltà. Ricordando i tantissimi bambini morti in seguito a malattie di ogni tipo. Lanciando poi un’accusa, nemmeno tanto velata, a chi dovrebbe controllare l’inceneritore di Acerra che “è il più grande d’Europa. E che chissà cosa brucia. Perché l’ha voluta la Regione e nessuno controlla perché dovrebbe controllare l’Arpa che però è della Regione. E quanto controllato e controllore sono la stessa cosa sappiamo bene come va a finire”. Chiudendo la cerimonia con un monito: “Aiutiamo chi vive questa terra, la speranza non muore mai”.

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