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La denuncia dell'ex sindaco: "Volturno ridotto a porto abusivo dai 'padroni' del fiume"

Russo presenta un esposto in Procura sulle situazioni illegali ma nonostante la denuncia la situazione non sembra essere mutata

"Nonostante le denunce non è cambiato nulla; anzi si continua ad inquinare". Sono le dichiarazioni di Dimitri Russo, ex sindaco di Castel Volturno e presidente della ASD Volturnamare, in merito ad una denuncia ambientale riguardante il fiume Volturno o il suo tratto finale, esposto ad ogni tipo di illiceità ed inquinamento.  

Nelle sue denunce - settembre e dicembre 2022  - l'ex primo città castellano spiegava che "il fiume Volturno - nel suo tratto finale che ricade nel comune di Castel Volturno - e la costa del Litorale Domizio presentano, da sempre, i seguenti fenomeni di diffusa illegalità: presenza nel fiume Volturno di centinaia di manufatti abusivi, in muratura e lamiere, collocati sulle sue sponde, sia a destra che sinistra. Queste “baracche”, quando la camorra casalese dominava il territorio, erano le sedi privilegiate dei suoi “summit” o fungevano da alloggio segreto per il latitante di turno. I costruttori/proprietari provengono, infatti, quasi tutti dal territorio dell’agro aversano. Si tratta di costruzioni fatiscenti – ma comunque operative e funzionanti - in cui insiste, di norma, una gigantesca rete da pesca abusiva (cosiddetta “calacala”) che con maglie sottilissime cattura ogni tipo di pesce, anche di piccolissima taglia. I “calacala” sono costruiti con pali e tralicci di acciaio, posizionati su entrambe le sponde del fiume. I manufatti, privi di ogni controllo, oggi vengono usati per la pesca illegale e attività private di ristoro. La “proprietà” è, in taluni casi, ancora in capo a delinquenti e pregiudicati che fanno letteralmente i “padroni” del fiume, ostruendo l’accesso ai cittadini per qualsiasi attività ricreativa o sportiva. Dalla linea di foce del fiume e risalendo a monte per oltre quattro chilometri, su entrambe le sponde non è consentito il libero accesso al fiume: tali costruzioni sono delimitate da rete o lamiere che impediscono il libero accesso alle aree demaniali e/o di uso civico/pubblico. Un pescatore sportivo, con regolare licenza da pesca, non può pescare in tantissime aree del fiume a causa di questi manufatti e dei loro “padroni”. Le costruzioni sono, per la gran parte, oggetto di vecchie ordinanze di abbattimento, mai eseguite per assenza di risorse finanziarie".

E ancora. Russo segnala la "presenza di decine di porticcioli/darsene non autorizzate in cui sono attraccati centinaia di natanti che fanno pesca abusiva nello stesso Volturno, e soprattutto, a mare. Ogni mattina, da oltre un decennio, è possibile assistere alle macchie di gasolio liberato dalla stiva motore di queste barche che la corrente porta a mare.  La fauna ittica del Volturno è seriamente se non già definitivamente compromessa da questi scarichi abusivi". L'ex sindaco punta poi l'indice sul fenomeno della "pesca abusiva con reti, coffe, cassette, tubi, effettuata, soprattutto alla foce, da predatori che utilizzano ogni mezzo, anche e soprattutto petardi. Spesso le loro reti restano incagliate e quindi abbandonate sulla scogliera della foce".

"Sulla costa - si legge ancora nella sua denuncia - centinaia di imbarcazioni da pesca, le stesse che ormeggiano illegalmente nel Volturno, ogni giorno “rastrellano” la sabbia a pochi metri dalla battigia, in dispregio della normativa per la pesca e, paradossalmente, sotto gli occhi della locale stazione della Capitaneria di Porto (Ufficio Locale Marittimo Castel Volturno) che, priva di natante, non può fare nulla. Ogni giorno centinaia di imbarcazioni (natanti da diporto) pescano abusivamente lungo la costa con reti, cassette, tubi, nasse, coffe e anche petardi, senza che vi sia alcun controllo".

Accuse gravi che sono finite in un esposto indirizzato alle Procure di Santa Maria Capua Vetere e Napoli Nord, alla Capitaneria di Porto di Pozzuoli, ai ministeri dell'Interno e delle Infrastrutture ed alla Prefettura di Caserta. Nonostante la denuncia la situazione di illiceità ed inquinamento non pare esser mutata. "Continua ad essere presente nel fiume Volturno la striscia di gasolio inquinante ed i pescherecci abusivi che rastrellano la sabbia ci sono ancora indisturbati - ha spiegato Dimitri Russo - il Volturno oggi è, in conclusione, un vero e proprio porto abusivo, con centinaia di imbarcazioni tra pescherecci e piccoli natanti illegali, privi di ogni requisito amministrativo e tecnico, ormeggiati nelle sue acque che fanno, indisturbati, quello che vogliono. Non è possibile che cittadini e pescatori sportivi debbano rassegnarsi a tale scempio. Non è più accettabile".

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