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Domenica, 28 Aprile 2024
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Mattanza delle bufale, De Luca: "Piano va avanti, non accettiamo intimidazioni"

Il presidente della Regione interviene sulla questione: "Abbiamo doppio obiettivo: salvaguardare comparto e tutelare salute". Fabbris: "Così rischiamo il fallimento"

Il piano regionale per l'eradicazione di brucellosi e tubercolosi negli allevamenti bufalini "va avanti" nonostante le proteste degli allevatori che da circa una settimana sono in presidio permanente davanti alla sede dell'Asl di Caserta in via Unità Italiana. Lo ha confermato il presidente della Regione Vincenzo De Luca nel corso della consueta diretta del venerdì.

De Luca: "Non accettiamo intimidazioni"

"Abbiamo elaborato sulla base delle linee guida del Ministero della Salute e dell'Agricoltura un piano per l'eradicazione della brucellosi e della tubercolosi negli allevamenti di bufale - ha evidenziato De Luca - Abbiamo condiviso le scelte con il 90% delle associazioni agricole e ci stiamo muovendo sulla base delle indicazioni ministeriali. Andremo avanti con il piano che abbiamo elaborato". De Luca annuncia un doppio obiettivo. Da un lato "salvaguardare un comparto importante sapendo che l'unico modo è eradicare, eliminare, ogni traccia di tubercolosi e brucellosi dagli allevamenti". L'altro obiettivo è la "salvaguardia della salute dei consumatori". "Non ci sarà nessun passo indietro - ha proseguito il governatore - andremo avanti senza accettare intimidazioni da parte di qualche gruppo e proponendo aiuti per rinnovare gli allevamenti". De Luca ha poi ringraziato il sindaco di Cancello ed Arnone Raffaele Ambrosca per il suo "senso delle istituzioni e la grande serietà personale" con la quale si sta muovendo in queste difficili settimane. "Voglio ringraziarlo per questo", ha chiosato il governatore. 

Fabbris: "Piano scritto per fallire"

Intanto il piano evaso dalla Regione continua ad incontrare la netta opposizione da parte degli allevatori casertani. "Fino al 2014 è rimasto in piedi in Campania un piano, progettato circa dieci anni prima, con al centro la vaccinazione, che non risolve tutti i problemi, ma era uno dei capisaldi fondamentali con cui si interveniva - spiega Gianni Fabbris, portavoce del coordinamento unitario in difesa del patrimonio bufalino - Quel piano ha portato l'incidenza della brucellosi in provincia di Caserta da circa il 20% allo zero e qualcosa per cento. Dal 2014, con effetti dall'anno successivo, quel piano è stato dismesso e si è passati ad un'altra strategia che è quella della 'terra bruciata': un piano che ha impedito la vaccinazione e in nome del principio di precauzione contro brucella e tbc ha usato un metodo aggressivo abbattendo tutti gli animali positivi o presunti tali. Inoltre, se in un allevamento si superava una certa percentuale di positivi o presunti tali (il 20% nda) veniva abbattuta tutta la stalla. Quel piano ha fallito".

Brucellosi provincia-2

"Come si vede dalle tabelle ufficiali del Cnr - evidenzia ancora Fabbris - la brucella dopo il 2015 è tornata ad estendersi e oggi, in provincia di Caserta, siamo mediamente al 18% di incidenza. E, inoltre, per effetto di questa strategia sono scomparse 300 aziende e decine di migliaia di animali sono state abbattute. A dicembre la Regione Campania pensava di continuare a mettere in atto un piano in continuità con quello immediatamente precedente. Siamo scesi in campo come coordinamento unitario - che oggi racchiude circa 20 realtà sindacali, associative - e in 30 giorni abbiamo ottenuto che la Regione riconoscesse di non poter dare continuità al fallimento e inserisse nel piano alcuni punti fondamentali della strategia che proponevamo: vaccinazione ed autocontrollo. I primi - rimarca Fabbris - che hanno interesse a non avere brucella e tbc in azienda sono, evidentemente, gli allevatori. La Regione ha assunto questi elementi nel piano, ma ci aspettavamo che dopo la validazione del ministero della Salute alla proposta di piano ci potessimo sedere a un tavolo per scrivere i contenuti delle norme. Così non è stato. La Regione Campania - prosegue - ha assunto un piano, lo abbiamo letto, che è pasticciato, contraddittorio, con le norme scritte per fallire, ancora una volta, nell'obiettivo di eradicare la brucella e la tbc e, soprattutto, punitivo per le aziende. Il vicepresidente della giunta, Fulvio Bonavitacola, dopo l'emenazione di una errata corrige sul piano, ha annunciato che si farà un decalogo per spiegare le note che spiegano l'errata corrige stessa. Siamo davanti - conclude - a un guazzabuglio incredibile".

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