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La lunga notte dei vaccini tra caos, polemiche e speranze. "Così ne usciremo" | FOTO

L'ultima dose somministrate dopo le 3 di notte. Infermieri stremati dal lavoro, i cittadini dalla lunghissima attesa

Quando l'ultimo cittadino lascia l'ospedale di Marcianise sono passate le 3 di notte. In giro non c'è praticamente nessuno, ma dal volto delle infermiere si legge la soddisfazione per una giornata che ricorderanno a lungo. E che non era iniziata nel migliore dei modi col nuovo caos sulla comunicazione tra Asl di Caserta e sindaci che avevano annunciato, nella tarda serata di domenica 2 maggio, un pomeriggio dedicato a vaccinazioni libere, indipendentemente dall'età, per lunedì pomeriggio all'ospedale di Marcianise. Poi in mattinata era arrivata la "correzione" con tanto di scuse del direttore generale che spiegava l'apertura ai soli over 50. 

Vaccini liberi ospedale di Marcianise

Ma alla fine è andato tutto diversamente. Tanti ragazzi, anche ventenni, si sono presentati fuori l'ospedale per chiedere la dose di AstraZeneca. Fin dal primo pomeriggio si è formata una vera e propria calca di persone che chiedevano il numero per poter ottenere la dose. Il rispetto del limite 'over 50' è saltato ben presto, quando la tensione ha spinto l'Asl ad assumere la decisione di "vaccinare tutti", prendendo altre scorte rispetto a quelle immaginate ed allungando il lavoro degli infemieri. Che doveva finire alle 23 e che invece si è concluso quasi all'alba.

Del resto, immaginare di rimandare a casa tante persone che si erano presentate rischiava di creare "assembramenti pericolosi" ed il parcheggio dell'ospedale non è il posto adatto per rischiare. Così, dalle 600 dosi paventate si è passati a più del doppio. Oltre duemila, alla fine, saranno le dosi somministrate.

L'attesa, però, è stata lunghissima. "Ma solo così ne possiamo uscire" confida un ragazzo in fila poco più che trentenne. Il tempo è trascorso tra una chiacchiera ed una pizza ordinanza col cellulare. Il delivery è arrivato anche all'ospedale "Anastasia Guerriero". A mezzanotte c'erano ancora più di duecento persone in attesa, cercando di mantenersi a distanza il più possibile per evitare troppi contatti ravvicinati. La stanchezza negli occhi era palpabile, così come la voglia di normalità. "Solo così possiamo superare questa pandemia" ripetono ancora a notte fonda mentre sui loro volti si apre un grande sorriso quando viene chiamato il proprio numero. L'attesa è finita: il turno del vaccino è arrivato. E con esso la speranza di una "nuova normalità"-

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