
Carlo Marino ed Antonio Mirra
Il sindaco corre ai ripari: “A casa anche gli alunni delle seconde elementari”
A Caserta, per ora, solo 507 tamponi (tutti negativi) per lo screening. Il sindaco di Santa Maria CV: “L’Asl rafforzi il tracciamento”
Il sindaco di Santa Maria Capua Vetere: “L’Asl rafforzi il tracciamento”
Anche il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra ha firmato l’ordinanza di chiusura delle scuole:“La sospensione della didattica in presenza rappresenta una scelta molto dolorosa per l’importanza che la scuola, come luogo fisico, ricopre nel percorso educativo e di crescita dei nostri figli. La situazione attuale dei contagi in città però impone l’adozione di misure di prudenza al fine di mantenere in discesa la curva del contagio, così come sta avvenendo da alcuni giorni. I grandi sacrifici fatti finora con 20 giorni di zona rossa stanno producendo risultati significativi che devono necessariamente essere consolidati nelle prossime settimane. Basti pensare che a metà ottobre, quando in Campania è stata sospesa la didattica in presenza, in città avevamo circa 50 cittadini positivi al Covid-19; oggi, nel momento in cui adottiamo questa decisione, gli attuali positivi sono 318 e solo una decina di giorni prima erano ben 489. La salute dei sammaritani resta la priorità assoluta e pertanto riteniamo che la riapertura delle scuole debba avvenire in sicurezza, in una situazione cittadina con una diffusione del virus molto minore di quella attuale, ma soprattutto debba essere definitiva, evitando che accada quanto verificatosi a ottobre, a poche settimane da una prima apertura tanto attesa”. Mirra però si fa anche portavoce dei sindaci dei Comuni appartenenti al Distretto sanitario nei confronti dell’ASL “di procedere ad un rafforzamento delle risorse umane dell’UOPC, specificamente destinate al tracciamento scolastico, al fine di fronteggiare al meglio i casi che eventualmente, ma temiamo inevitabilmente, si verificheranno alla riapertura delle scuole a gennaio; casi che, è bene ricordare, agli inizi di ottobre, pur in numero limitato, avevano già causato grandi difficoltà rispetto al tracciamento dei contatti dei positivi e, di conseguenza, notevoli preoccupazioni e disorientamento sia nel corpo docente che, soprattutto, nelle famiglie che rimanevano chiuse in casa senza avere precisa contezza di quanto accadesse”.