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La battaglia per il collettore fognario finisce al Consiglio di Stato

Il Comune non ci sta alla sentenza del Tar Campania e va avanti nella 'guerra' contro la Regione Campania

Si apre una nuova fase della 'guerra' tra il Comune di Maddaloni e la Regione Campania per il collettore fognario ex Casmez. La giunta comunale guidata dal sindaco Andrea De Filippo, su proposta del responsabile agli Affari Legali Ascanio Santangelo, ha autorizzato l'Ente a costituirsi per proporre appello innanzi al Consiglio di Stato contro la sentenza emessa dal tribunale amministrativo regionale della Campania.

La battaglia legale tra Comune e Regione ha inizio a gennaio del 2020, quando la giunta del sindaco De Filippo stabilì di intraprendere tutte le azioni extragiudiziarie e giudiziarie nei confronti della Regione Campania, atte ad ottenere l'eliminazione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità che si determinano su via Cancello a causa della inadeguatezza del collettore fognario proveniente dalla Valle Caudina che raccoglie le acque reflue dei comuni di Santa Maria a Vico, Cervino, Arpaia, Forchia, Arienzo e San Felice a Cancello.

Ad ottobre del 2020 il Comune presentò un ricorso al Tar della Campania che però fece flop. La prima sezione del tribunale amministrativo di Napoli (presidente Salvatore Veneziano), infatti, dichiarò inammissibile il ricorso presentato dall’Ente che chiedeva una riposta da Palazzo Santa Lucia per eliminare le cause dei continui allagamenti del territorio comunale.

Ora la battaglia si sposta al Consiglio di Stato, dove il Comune spera di avere la meglio. La difesa è affidata all'avvocato Pasquale Marotta, già difensore dell'Ente nei precedenti giudizi intrapresi contro la Regione Campania per il collettore ex Casmez.

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