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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Commissione ecomafie accende fari sulle ecoballe: "Costano 80mila euro al giorno. Vanno smaltite"

Al via la due giorni dell'organo bicamerale d'inchiesta tra le province di Caserta e Napoli: "Il 13% dei reati ambientali è in Campania"

Riflettori accesi sulle ecoballe della Campania il cui mancato smaltimento costa alla Regione 80mila euro al giorno ma anche aprire dossier sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'agroalimentare - un settore da 23 miliardi di euro a livello nazionale - e sulle zoomafie, intese in senso ampio. Sono questi gli indirizzi forniti dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari nella sua tappa alla Scuola Forestale dei Carabinieri di Castel Volturno.

Gli obiettivi della missione

La commissione - presieduta da Jacopo Morrone e composta dai deputati Gimmi Cangiano (Fratelli d’Italia), i campani Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi e Sinistra) e Carmela Auriemma, quest’ultima esponente Cinque Stelle come Pietro Lorefice, e Eliana Longi (FdI) - si è insediata ad ottobre scorso ed è subito venuta in Campania proprio per lanciare un segnale di presenza. "Siamo partiti dalla Campania e in particolare dalle province di Caserta e Napoli perché sono luoghi simbolo delle ecomafie. Basta pensare che il 13% dei reati a livello nazionale connessi a questi fenomeni avvengono proprio in Campania. Siamo qui per renderci conto della situazione - ha detto il presidente della commissione Morrone - Il nostro obiettivo - ha aggiunto - è analizzare le criticità e segnalarle al Parlamento perché faccia azioni concrete e le traduca in norme, ma anche all’autorità giudiziaria. Intendiamo approfondire quanto sia stato fatto negli ultimi 10 anni per il recupero della salubrità ambientale e per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti e conoscere quale sia la reale situazione in cui versa questo territorio. La priorità è capire dalle audizioni in loco e dalle prossime che si svolgeranno a Roma, nella sede della Commissione, quali siano le azioni prioritarie non solo per accelerare i processi di ripristino ambientale del territorio, ma anche per contrastare gli illeciti e per tutelare la salute degli abitanti di quei luoghi".

La questione ecoballe

Prima del corner con la stampa nella scuola Forestale dei Carabinieri i componenti della commissione hanno fatto tappa prima al sito di Taverna del Re, tra Villa Literno e Giugliano, e poi al nuovo impianto Cisa sempre a Giugliano, entrato in funzione nel giugno 2023 che dovrebbe concorrere a risolvere i gravi problemi del sito di stoccaggio che copre un’area di 620mila metri quadrati e dove sono stoccate 1.672.369 balle, complessivamente 2.214.127,37 tonnellate di rifiuti. "E' un impianto che ora è entrato a pieno regime - chiarisce Morrone - E' la luce in fondo al tunnel. Può smaltire fino a 200mila tonnellate di ecoballe l'anno. In pratica l’ecoballa viene aperta, viene recuperata la parte in plastica e ciò che si può riutilizzare, una parte va al termovalorizzatore e al termine della lavorazione solo un 10-15% resta rifiuto e sappiamo che viene portato al Nord Europa per lo smaltimento. Ci sono ancora troppi rifiuti che viaggiano. La questione ecoballe - dice ancora - è di interesse nazionale visto che ci sono sanzioni giornaliere da 80mila euro per il mancato smaltimento". E in siti come Taverna del Re, appunto, la questione si intreccia con la tutela della salute pubblica: "Bisogna capire se c'è percolato e se questo abbia già inquinato la falda - ha detto Morrone - Insomma, è un problema da risolvere nel più breve tempo possibile, siamo consapevoli di aver imboccato la strada giusta ma anche del fatto che quella da percorrere è ancora lunga". 

La Terra dei Fuochi

Tra i dati nelle mani della commissione anche quelli relativi agli action day per il contrasto ai crimini ambientali. "Le forze dell’ordine hanno fatto un grande lavoro tra Caserta e Napoli, ed anche per questo i roghi di rifiuti si sono ridotti molto, passando dagli oltre 2mila del 2019 ai 500 di quest’anno. Questo lavoro deve continuare, perché è ora di dire basta a questo scempio - ha detto al riguardo Morrone che poi ha diramato alcuni dati - Tra giugno e settembre di quest’anno – ha illustrato Morrone – ci sono stati 7535 pattugliamenti contro reati ambientali, con 53 tra attività economiche e sversatoi illeciti sequestrati, 87 persone denunciate per crimini contro l’ambiente e sanzioni per 4,6 milioni di euro".

La Commissione nel corso della prima giornata ha già ascoltato l'Incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania Ciro Silvestro e il generale dei Carabinieri Andrea Rispoli, Comandante dell’Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare. Nel pomeriggio la Commissione ha visitato l’impianto di depurazione del canale di Regi Lagni, oggetto di numerose immissioni di scarichi di acque reflue, e, in seguito, l’impianto di biogas del Consorzio Agrorinasce in località Ferrandelle di Santa Maria La Fossa dove, nel contiguo Centro di educazione e documentazione ambientale ‘Pio La Torre’, sono stati ascoltati in audizione il prefetto di Napoli dottor Claudio Palomba, il Prefetto di Caserta dottor Giuseppe Castaldo e il direttore generale di Arpac Luigi Stefano Servino. "La Commissione – ha commentato Morrone – punta dunque ad acquisire elementi di conoscenza utili a verificare sia la presenza di attività illecite in relazione ai siti inquinati sia la situazione delle azioni di bonifica sia il mancato rispetto della normativa vigente in materia ambientale per accertare eventuali inadempienze da soggetti pubblici o privati sul fronte del trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti".

Mercoledì la commissione visiterà discariche come Lo Uttaro a Caserta e altri siti inquinati.

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