"Oltre 50 cani lasciati in catene sotto al sole"
La segnalazione degli animalisti che chiedono l'intervento dei Comuni
Oltre cinquanta cani legati alla catena o corde per lunghi periodi ed in spazi ristretti nei Comuni di Cellole e Sessa Aurunca: "E le istituzioni stanno a guardare?". È la denuncia dei volontari animalisti del territorio di cui si fa portavoce Teresa Vitale da anni impegnata in prima linea per la tutela degli animali nei comuni di Cellole e Sessa Aurunca .
"Sono numerose le segnalazioni che mi giungono dai cittadini che amano gli animali o quelle in cui io stessa nella mia opera di volontariato mi trovo a vedere ed è assurdo - spiega la volontaria animalista - nei comuni di Cellole e Sessa Aurunca con le sue frazioni mi ritrovo sempre più spesso ad vedere dei cani legati con catene o corde per lunghi periodi di tempo in spazi ristretti come box o in giardini privati o fondi con annesse baracche dove l'animale non è libero di muoversi agevolmente".
Il cane legato alla catena è una pratica ancora molto diffusa nel nostro Paese dove non esiste un'unica legge nazionale in tal senso. Sono quindi le Regioni ed i Comuni a dover stabilire i limiti e gli obblighi di questa orribile pratica. La Campania insieme al Lazio, L'Umbria e le Marche rientra nell'alveo delle regioni che vietano l'uso delle catene per i cani. La nuova Legge Regionale Sul Benessere Degli Animali prevede infatti un generale divieto di detenzione di animali d'affezione alla catena o altro strumento di contenzione similare. Nonostante ci sia tale divieto tale pratica non accenna a diminuire e le istituzioni preposte al controllo sembrano esser latitanti.
"Le istituzioni che dovrebbero tutelare il benessere degli animali ed intervenire in situazioni più volte segnalate dove palese è la presenza di un cane sofferente non intervengono - spiega Vitale - a volte ho l'impressione che si adotti la regola dello scaricabarile demandando tutto all'Asl veterinaria competente per territorio. Certo è sì competente ma se non viene compulsata a dovere il fenomeno continuerà a crescere e le istituzioni in questo anziché aiutare fungono da barriera. Vorrei solo che i comuni si attivassero di più per il benessere degli animali". Animali lasciati purtroppo ancora una volta al loro segnato destino.