Il campo di basket distrutto per realizzare il Mc Donald’s. E ora?

“Buongiorno Direttore, qui c’era un campo di basket, distrutto per permettere di svolgere i lavori del Mc Donald’s. Ora questo terreno è così abbandonato”. E’ il messaggio, con tanto di foto allegata, che stato inviato questa mattina, attraverso una segnalazione, a Casertanews, da un attento cittadino che, giustamente, si interroga su quale sarà il futuro dell’area in questione.

Perché in una città come Caserta, decantata come la ‘Reggia del Basket’, cancellare ‘ipso facto’ un campo per la palla a spicchi dovrebbe quantomeno far sorgere un dubbio. Anche perché l’area di via Sant’Augusto, via Borsellino e via Falcone, dopo gli insediamenti dei supermercati e del Mc Donald’s, che si sono aggiunti all’Iperion, sono ormai diventati un punto di riferimento per ragazzi e famiglie.

Cosa ne sarà di quello che era il campo di basket? Saremo lieti di avere una risposta per il lettore e per questo giriamo la domanda all’amministrazione comunale di Caserta, anche se, in passato, non ha mai dato “grande attenzione” a questi nuovi insediamenti commerciali che sono stati scoperti sempre andando a “spulciare” i documenti, senza che vi fosse una idea prospettica degli amministratori comunali. Ma confidiamo, stavolta, di essere più fortunati.

L’area in questione, seppur un po’ lasciata nel degrado, era comunque utilizzata da tanti ragazzi per giocare a basket. Può essere che via sia qualche idea già “progettata” per ripristinare la zona, ma per ora si vede solo un ‘grande buco’ a fare da cornice al Mc Donald’s. Nel caso in cui vi sia un progetto, speriamo che la velocità del ripristino dello stato dei luoghi sia proporzionale a quello della costruzione delle varie attività che insistono nella nuova area commerciale.

L’attenzione per la città, quella che permetterebbe di far scalare le famose classifiche relative alla qualità della vita, si nota anche da queste piccole cose. Questo campetto distrutto e non ripristinato lascia un segno di disaffezione e senso di abbandono che, ancora oggi, tanti cittadini manifestano, soprattutto attraverso i social.