rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Attualità Cancello ed Arnone

Centinaia di bufale al macello ma i test 'incrociati' sono negativi: vittoria degli allevatori al Consiglio di Stato

Asl e Regione avevano disposto l'abbattimento totale dei capi di due allevamenti: "Provvedimento carente sotto il profilo motivazionale". Dubbi sui metodi diagnostici adottati

Oltre 600 bufale mandate al macello per la presunta positività alla Tbc ma solo 34 sono risultate effettivamente 'positive' ai controlli incrociati. Emerge da un doppio ricorso al Consiglio di Stato da parte di due allevatori del casertano nei confronti dei quali era stato disposto l'abbattimento totale dei capi bufalini da parte del dipartimento di prevenzione dell'Asl di Caserta. Provvedimento che ora è stato annullato dai giudici di Palazzo Spada. 

In entrambi i casi, il 'contagio' era stato riscontrato con il test "gamma-interferone" e alla successiva verifica con la somministrazione dell'Idt solo una piccola percentuale (circa il 10%) delle bufale è risultata positiva. I giudici hanno evidenziato come "il provvedimento di abbattimento e i relativi allegati manifestino una sostanziale insufficienza istruttoria e motivazionale proprio nella parte in cui mancano di fornire una valutazione di proporzionalità della misura di stamping out adottata e, ancor prima, un adeguato giudizio prognostico sulla non recessività e sul rischio di diffusione della malattia, poiché nulla riportano in proposito, in quanto non motivano il perché non sia stato ritenuto possibile, ovvero sia risultato sommamente difficile, “risanare” l’azienda sede di focolaio; non specificano i dati sulla base dei quali sarebbe fondato presumere la mancanza di interferenze con altre infezioni e, quindi, ritenere pienamente affidabili gli esiti diagnostici anche in chiave di abbattimento totale dell’allevamento; e neppure illustrano gli ulteriori dati sulla cui base presumere la persistenza dell’infezione a distanza di circa 8 mesi dalla sua rilevazione ultima".

Inoltre, "quanto più invasiva - tanto per gli interessi del privato quanto per il bene della vita degli animali - è la misura provvedimentale che l’Amministrazione intende adottare, tanto maggiore deve essere la cautela e l’accuratezza che la stessa Amministrazione deve osservare in fase istruttoria, nella ricognizione del presupposto legittimante tale misura - proseguono i giudici - La circostanza che i controlli successivamente effettuati abbiano dato riscontri di positività all’infezione quantitativamente molto più contenuti (sollevando, peraltro, motivati dubbi sulla persistente validità delle metodiche diagnostiche ad oggi invalse a normativa vigente) e che questo esito sia il frutto particolarmente attendibile di una indagine progressiva e particolarmente minuziosa - esperita attraverso una prima fase di prove incrociate con l’IDT e il gamma interferone e una successiva fase di esami ispettivi e analisi di laboratorio - corrobora il giudizio di insufficiente motivazione, in relazione ai criteri normativamente rilevanti e innanzi evidenziati, dell’ordine di abbattimento dei capi residui, esimendo il Collegio da ulteriori approfondimenti istruttori sul punto".

"Finalmente troppo tempo è stato perso e tante aziende e bufale si sarebbero potute salvare. Siamo stati capaci di ammazzare una ‘genetica millenaria’, portando al macello centinaia di migliaia di bufale campane in questi anni ed alla metà delle aziende – ha dichiarato la consigliera indipendente Maria Muscarà – sono sempre stato al loro fianco. Sembrano i numeri di una guerra, ma è la realtà, gli allevatori hanno dovuto combattere contro il ‘principio di precauzione sbagliato’ della Regione Campana: ‘come salvare le bufale? Abbattendole tutte da un semplice sospetto di positività. Stiamo finalmente per dire fine a tutto questo incubo, dopo questa sentenza storica. Aspettiamo adesso il commissariamento immediato del governatore De Luca per ciò che concerne il tema della brucellosi", conclude Muscarà.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Centinaia di bufale al macello ma i test 'incrociati' sono negativi: vittoria degli allevatori al Consiglio di Stato

CasertaNews è in caricamento