Beni confiscati per ospitare gli ucraini in fuga dalla guerra, prefetto allerta i Comuni

La Prefettura di Caserta ha diramato ai 104 Comuni della provincia la richiesta per reperire beni confiscati per ospitare i profughi giunti dall'Ucraina. Secondo quanto richiesto, si deve trattare di immobili già pronti all'uso in cui va fatto al massimo l'allacciamento alle reti pubbliche per le forniture di acqua, luce e gas. 

L'accoglienza

Al momento in provincia di Caserta sono 254 gli ucraini arrivati dopo la fuga dalle bombe. Ieri il terzo pullman è giunto alla caserma Ferrari Orsi di via Laviano dove sono stati accolti dalla Croce Rossa e dai militari in servizio presso la struttura, con l'Opera Sant'Anna che ha provveduto alla cena. Dei 254 ucraini una ventina hanno trovato ospitalità presso la Caritas mentre gli altri sono sistemati presso parenti ma pullman sono in arrivo anche nei prossimi giorni. L'Ufficio di Governo guidato da Giuseppe Castaldo ha reperito 145 posti attraverso i Centri di Accoglienza Straordinari (Cas), che solitamente ospitano i migranti. Oltre ai Cas ci sono già 100 famiglie casertane che hanno dato disponibilità alla Caritas ad ospitare i profughi. Posti a cui si aggiungono quelli che arriveranno dai beni confiscati. Anche il Santuario di Santa Maria dei Lattani di Roccamonfina ha dato la propria disponibilità ad accogliere cittadini ucraini tra le sue mura. Insomma, ci si muove per tempo e non ci sono, per ora, criticità per quanto riguarda l'accoglienza. 

I tamponi

Sul fronte sanitario, infine, l'Asl di Caserta ha effettuato screening sugli ucraini, prevalentemente donne e bambini, giunti all'ombra della Reggia. Al momento sono 8 i positivi riscontrati, tra cui un bambino piccolo. Circa il 20% degli ucraini arrivato a Caserta risultava inoltre aver praticato almeno due dosi di vaccino anti-Covid (soprattutto il monodose Johnson&Johnson e Astrazeneca).