Finalmente l'acqua corrente al carcere di Santa Maria Capua Vetere

Ci sono voluti 26 anni. Dopo più di un quarto di secolo al carcere di Santa Maria Capua Vetere arriva l'acqua corrente. Grande la soddisfazione della direttrice del carcere "Uccella", Donatella Rotundo, in quella che è una giornata storica per il penitenziario sammaritano aperto nel 1996 ma senza allaccio alla condotta idrica bensì con pozzi, cisterne e bottigliette per la fornitura di acqua da bere e per lavarsi.

Soddisfatto anche il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra: "Oggi cancelliamo una macchia". Il finanziamento regionale da 2 milioni di euro venne stanziato nel 2018. Lavori avviati ma rallentati dalla pandemia e che oggi (21 dicembre) sono stati ultimati. Presenti all'evento anche il deputato Stefano Graziano e il vice capo del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) Carmelo Cantone.

Intanto nel carcere, che il 6 aprile 2020 balzò agli onori delle cronache per le violenze ai danni dei detenuti, si lavora ancora per insegnare un mestiere ai reclusi. Non solo la camiceria dove si confezionano abiti anche per gli agenti penitenziari, la sartoria per confezionare mascherine e pochette o il laboratorio di pasticceria. All'interno del carcere saranno avviati due progetti: un ospedale veterinario con pronto soccorso e un canile municipale. I detenuti parteciperanno alle attività ospedaliere dopo aver seguito appositi corsi di formazione.

Il direttore generale dell'Asl di Caserta, Amedeo Blasotti, ha annunciato che "i lavori inizieranno nei primi mesi del prossimo anno con una spesa di 3 milioni di euro, suddivisi equamente tra Asl e Regione. Verranno allestite due sale operatorie, un box all'esterno per la riabilitazione e un centro per il recupero della fauna selvatica. Il progetto del canile sarà invece realizzato dal Comune di Santa Maria Capua Vetere e dalla Regione.