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Angela scrive ai medici dell'ospedale: "Grazie per avermi salvato la vita"

L'elogio della 28enne e dei suoi familiari al personale del Sant'Anna e San Sebastiano

Gli avvocati Raffaele Gaetano Crisileo e Gaetano Crisileo del Foro di Santa Maria Capua Vetere - che assistono in via giudiziale la giovane Angela Iannotta - a nome della stessa e dei suoi familiari vogliono esprimere nei confronti del direttore dell'ospedale di Caserta, Gaetano Gubitosa, e di tutto il pesonale che ha avuto in cura Angela viva gratitudine.

"Angela ed i suoi familiari - si legge nella lettera inviata - hanno potuto constatare l’elevato livello di competenze professionali della struttura sanitaria pubblica. Ci riferiamo in particolare alla Uoc di Pronto Soccorso diretta da Diego Paternosto, alla Uoc di Terapia Intensiva e di Rianimazione guidata da Pasquale De Negri e alla Uoc di Chirurgia dei Grossi Traumi diretta da Alberto D’Agostino. Come è sicuramente noto, la notte del 3 febbraio scorso presso l’ambulatorio del Pronto Soccorso di Caserta furono prontissimi i dirigenti medici (Marta Salzillo, Domenico Natale e Marco Belletta) a rendersi conto della estrema gravità della situazione in cui versava la povera Angela Iannotta (proveniente con un’autombulanza da una struttura privata del casertano dove era stata sottoposta nel complesso a due interventi di by pass gastrico - sui quali interventi è in corso una complessa indagine della magistratura sammaritana) e alla quale sempre quella notte le fu diagnosticata una grave forma di setticemia e conseguente schok settico. Angela Iannotta era in serio pericolo di vita. Fin da subito i chirurghi, gli anestesisti ed i rianimatori optarono per un intervento chirurgico open salva vita e fu immediatamente allestita una sala operatoria con l’equipe attrezzata e il chirurgo Francesco Mariano quale operatore. Davanti a un tale scenario, di grande impatto psicologico nonché fisico, Angela avrebbe potuto consultare altri specialisti, per poco ancora cosciente, per quanto ci ha raccontato e scegliere altre strutture pubbliche con la speranza recondita di trovare soluzioni differenti. Ma non l’ha fatto - proseguono i legali nella lettera - Quei medici esperti e competenti, che la rassicurarono maternamente, facendole sentire soprattutto il calore umano che si respira nell’Ospedale di Caserta, la fecero decidere repentinamente. E cosi l’intervento chirurgico d’urgenza le salvò la vita".

Angela fu poi ricoverata in terapia intensiva dove De Negri e il suo staff "la seguirono costantemente con professionalità ed umanità senza mai lasciarla sola - dicono ancora - Seguita ed assistita anche psicologicamente e moralmente dagli eccellenti medici del nosocomio casertano, è stata sottoposta ad un lungo e delicato secondo intervento chirurgico open - sempre eseguito da D’Agostino e dal suo staff - che le ha salvato di nuovo la vita. Ora è ricoverata nel Reparto di Chirurgia dei Grossi Traumi ed è seguita costantemente dallo stesso responsabile e della sua equipe in attesa di un suo trasferimento al Secondo Policlinico di Napoli dove sarà operata (quinto intervento chirurgico) da Franco Corcione nel disperato tentativo di ricostruirle l’esofago e le parti interne dell’addome che sono andate “distrutte” in quanto attualmente è alimentata in via endovenosa, non è autosufficiente ed è ancora in pericola di vita".

In tale quadro "il nostro riconoscimento va ai succitati medici del nosocomio casertano che, oltre alle eccellenti qualità professionali messe in atto nell’effettuare ben due complessi intervento chirurgici salva vita, pur facendo parte di Unità Operative differenti, la Chirurgia dei Grossi Trauma e la Terapia della Rianimazione, hanno dimostrato una collaborazione ed un coordinamento tra loro indescrivibile. Le capacità professionali di alto livello, la facile accessibilità ai rapporti con il personale medico, la disponibilità continua nel fornire spiegazioni e nel farsi carico di aggiornare delicatamente Angela, suo padre Mario e i suoi familiari, hanno reso e continuano a rendere, essendo l’iter clinico non ancora concluso,ma ancora rischioso e grave, questa disavventura della giovane mamma sammaritana di soli 28 anni con tre figli piccoli (l’ultimo di soli due anni e mezzo ) meno triste e apre un ponte di speranza e di fiducia verso la ripresa della sua vita".

Infine "a tutti coloro che hanno partecipato ai due interventi chirurgici salva vita presso l’Ospedale di Caserta, a coloro che direttamente e indirettamente collaborano per alleviare le sofferenze di Angela, per tenere in vita questa giovanissima donna, non ancora autosufficiente ( che attualmente pesa meno di 50 kg; è dimagrita nel complesso di 60 kg) la nostra assistita e la sua famiglia vogliono esprimere, nostro tramite, il loro grande grazie ai medici dell’Ospedale di Caserta per averla accompagnato, per mano, lungo un tunnel buio che (speriamo) continui a trovare una luce. Come cittadini campani, dove la sanità pubblica ha una sua eccellenza, sarebbe per noi motivo di immenso orgoglio se ai medici interessati in questa triste e penosa vicenda di Angela Iannotta fosse dato loro un pubblico elogio o un altro pubblico tributo quale un compiacimento o un elogio per la tempestività dimostrata, per la professionalità di cui sono dotati essendo personale altamente qualificato, che tra le infinite difficoltà che attraversano, continua a credere nella loro missione, dando sostegno morale e psicologico a chi come Angela Iannotta, ha visto e vede ancora la sua esistenza sfuggirgli di mano nella speranza che il miracolo della salvezza della sua vita continui ad avverarsi affinche’ possa abbracciare presto i suoi tre figli".

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