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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Affitto in nero e muffa: "Chiediamo dignità e di essere lasciati in pace"

Una coppia racconta a Casertanews la propria odissea. L'immobile di una società del marito della vicesindaco

"Dicono che siamo qui a titolo gratuito, per beneficenza ma qui paghiamo regolarmente ogni mese un affitto di 300 euro più le spese vive". Sono le parole di Domenico Merola, ex carpentiere affetto da distrofia miotica che vive insieme a sua moglie, Palma Errico, anch'ella affetta da patologie fisiche e neurologiche, in un minuscolo e fatiscente appartamento in via San Vincenzo Vico Primo al civico 12 a Capua.

L'appartamento, con evidenti tracce di muffa alle pareti, si compone di una piccola stanza da letto in corrispondenza del portoncino d'ingresso, una cucina ed un bagno. È talmente piccolo che i due coniugi a malapena riescono a starci e nonostante abbiano una amata figlia di 29 anni lei vive altrove. "Ciò che chiediamo è dignità che abbiamo e non l'abbiamo mai persa neppure quando siamo finiti in strada", racconta Palma ricordando commossa di esser stata in strada per 4 anni quando nel 2014 iniziò a dormire nella stazione ferroviaria capuana, trovando ospitalità per pasti e docce alla Caritas.

Nel 2018 vengono a conoscenza del complesso immobiliare in cui vivono dall'otto novembre dello stesso anno. L'appartamento si trova in uno stabile che fa capo alla società Ciemme Group Immobiliare SAS di Carmine Zenga e C., di cui risulta titolare dal 6 dicembre 2013. Carmine Zenga 'caritatevole' proprietario dello stabile è il marito di Marisa Giacobone, vicesindaco del comune di Capua nonché assessore alle politiche sociali, giovanili e pubblica istruzione.

L'affitto, riferiscono i due coniugi, verrebbe riscosso l'8 di ogni mese senza rilascio di ricevute e simili da un dipendente di Zenga. Quando si reca dai coniugi Merola/ Errico riscuoterebbe la somma di 300 euro per la quota fissa mentre le spese vive variano a seconda del numero degli scatti registrati da un sottocontatore installato al contatore principale in modo da ovviare al cambio di voltura. La transazione, secondo quanto evidenziato dalla coppia, avverrebbe a nero.

Nel corso degli anni i coniugi avrebbero chiesto più volte di essere regolarizzati mediante un lecito contratto ma alle proteste degli inquilini avrebbe fatto seguito il costante rifiuto. Così, con la paura di tornare in strada i due hanno deciso tacitamente di sopportare fino a quando Palma si è recata dalla Guardia di Finanza capuana per svelare ai finanzieri i retroscena dei pagamenti che avverrebbero da quasi 5 anni in nero.

Ora la coppia rischia di finire in strada. Avrebbero ricevuto infatti la richiesta a lasciare l'immobile entro il termine perentorio di 3 giorni. Per la coppia di inquilini si tratterebbe di una ritorsione alla richiesta di essere regolarizzati per usufruire di bonus sociali o, nella peggiore delle ipotesi, di dare loro il tempo materiale di trovare un'altra sistemazione.

"Dove la trovo una casa in tre giorni? Io voglio solo stare tranquillo - afferma Domenico Merola - A causa della mia malattia ho perso il lavoro e sono finito in strada ed è stata una cosa orribile. Ho sempre chiesto dignità. Ho scritto pure al presidente Mattarella nel 2021 per raccontare la mia storia e mi rispose invitando il Comune a fare accertamenti e risolvere la situazione. Ho chiesto loro, quelli del Comune di darmi la possibilità di fittare qualche immobile comunale, ce ne sono tanti sfitti per poi partecipare all'assegnazione di alloggi popolari. Ora mi vengono a parlare di beneficenza che mi hanno teso la mano per aiutarmi. Ma quale beneficenza!? Di certo è una beneficenza che mi costa cara, oltre 300 euro al mese! Come pago per vivere in un posto simile voglio poter pagare altrove e vivere con dignità. Basta essere sfruttato", conclude il suo sfogo.

LA REPLICA DELLA SOCIETA' 

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