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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Abbattimento bufale 'infette': petizione per il vaccino obbligatorio

Già 160 allevatori hanno firmato la richiesta di revoca della delibera regionale. Il legale: "Nel resto d'Europa è previsto"

Una petizione per l'utilizzo di un vaccino contro gli abbattimenti da brucellosi. È la battaglia condotta dall'associazione di allevatori e produttori di latte bufalino della provincia di Caserta con l'avvocato Ferdinando Letizia come presidente. Una questione spinosa che si alterna tra perdite di capi di bestiame ed economiche ed attese.

Il fiato sospeso è quello degli allevatori delle aziende zootecniche disseminate in Provincia di Caserta all'esito dei test effettuati dai Distretti Asl della Regione Campania con cadenza semestrale dove la positività alla brucella o allatubetcolosi bovina decretano una morte sotto vari aspetti per l'azienda zootecnica e per gli stessi capi di bestiame.

Secondo la Delibera Regionale (la 207 del 2019) per un capo di bestiame risultato positivo è previsto l'abbattimento volontario dell'animale infetto con un ristoro minimo per l'allevatore pari a circa 1000 euro. Qualora l'allevatore non provveda nel termine di 15 giorni dalla riscontrata positività è previsto l'abbattimento coattivo senza ristoro. "In altre Nazioni per evitare questo stillicidio è consentito praticare la vaccinazione dei capi bufalini evitando così l'abbattimento - spiega l'avvocato Ferdinando Letizia - in Italia al contrario è vietato praticare la vaccinazione delle bufale ingenerando l'abbattimento dei capi di bestiame e di conseguenza la rovina degli allevatori nonché di un comparto che in Provincia di Caserta rappresenta un Pil considerevole. Oltretutto lo Stato seppur provvede al risarcimento economico, la somma irrogata risulta essere minima ed insufficiente per acquistare nuovi capi bufalini. Pertanto perché non autorizzare la pratica della vaccinazione anche in Italia? Perché non usare la scienza e la tecnologia per risolvere tale grave problematica che da anni affligge il comparto bufalino?", chiosa il legale.

Già raccolte oltre 160 firme per la richiesta di revoca della delibera da parte degli allevatori del comparto con la contestuale approvazione di un nuovo piano di eradicazione della brucellosi che preveda l'uso del vaccino obbligatorio nelle aree a rischio o su base volontaria in tutta la Provincia di Caserta in ossequio agli immumerevoli regolamenti coi quali l'Unione Europea ha già' bacchettato' l'Italia. Questo è ciò che si auspicano coloro i quali non hanno nessuna certezza riguardo il contrasto della brucellosi barcamenandosi tra il timore e le regole a cui attenersi dove l'unica condizione certa è la morte dell'animale e della propria economia.

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