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Pescopagano, movimento dei Migranti e dei Rifugiati annuncia manifestazione per il 18 Ottobre

Castel Volturno - L'altro ieri pomeriggio nell'assemblea tenutasi al Centro Sociale ex canapificio di Caserta si è discusso del ferimento dei due ragazzi africani Yussif Bamba e Nicolas Gyan di domenica 13 luglio a Pescopagano che ha fatto...

L'altro ieri pomeriggio nell'assemblea tenutasi al Centro Sociale ex canapificio di Caserta si è discusso del ferimento dei due ragazzi africani Yussif Bamba e Nicolas Gyan di domenica 13 luglio a Pescopagano che ha fatto riaccendere i riflettori sulla drammatica situazione di degrado umano e sociale che la popolazione vive a Pescopagano ed in tutta la Castel Volturno area.
La risposta sociale a ciò che è accaduto domenica sera sarà la costruzione di una mobilitazione di rilevanza nazionale che ci vedrà per le strade di Castel Volturno SABATO 18 OTTOBRE. Chiederemo a gran voce che Governo e parlamento procedano alla cancellazione della Bossi – Fini arrivando, finalmente, ad una riforma complessiva ed al passo coi tempi in materia di immigrazione e asilo. Il secondo filone della manifestazione si concentra sulla necessità di combattere le povertà con l'introduzione anche in Italia di un salario sociale. Nell'attesa delle riforme vi è bisogno di attuare misure sociali immediate. Da due anni ci battiamo per l'attuazione di nuovo "Modello Caserta" quello della ricostruzione sociale che veda la sinergia tra le Istituzioni centrali e locali affinché sia prevista la possibilità di regolarizzazioni "ad personam" ad uomini e donne che anni vivono sfruttati, il potenziamento dei servizi sociali e l'attivazione di misure di alfabetizzazione, formazione e sostegno al reddito. Il piano che da due anni è noto al Ministero dell'Interno, alla Regione Campania era stato ampiamente condiviso dalla gestione commissariale del comune di Castel Volturno, Prefettura e Questura di Caserta ma poi il progetto complessivo non è stato più attuato. A Castel Volturno si torna a sparare, la disperazione mette nuovamente "bianchi" contro "neri" ed i riflettori si riaccendono su uno spaccato di degrado umano e sociale e forse non ha eguali in Italia. Le istituzioni sorde alle nostre proposte oggi sapranno ascoltarci e porre rimedio alla loro colpevole latitanza? Solo l'attuazione di tale piano potrebbe rimettere in moto meccanismi virtuosi di speranza, di lotta allo sfruttamento, di una chance per la coesione sociale, attraverso strumenti concreti di sostegno alle povertà diffuse che ad oggi coinvolgono italiani e immigrati.

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