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Delusione e lacrime all’esordio olimpico di Tammaro Cassandro

Lo sketter capuano eliminato dopo la prima manche della finale di Tokyo

Finisce inaspettatamente e anzitempo l’avventura della prima Olimpiade di Tammaro Cassandro. Il 28enne capuano, nipote di Ennio Falco, dopo un pregevole terzo posto (74/75) nella gara di qualificazione alla finale, si è smarrito nella prima fase dell’atto conclusivo e l’iniziale 16/20 ha comportato l’esclusione dal prosieguo della gara di Tokyo. Mentre abbandonava la pedana per accomodarsi al fianco dei tecnici, tra l’applauso degli avversari rimasti in gara, Tammaro si lasciava andare ad un pianto diritto, frutto dell’estrema delusione per un risultato difficilmente pronosticabile.

Dopo tanti allori colti sugli impianti di tutto il mondo a livello giovanile ed assoluto, lo sketter capuano puntava molto su un risultato prestigioso al suo esordio olimpico. La giornata per lo skeet azzurro si era aperta bene per l’Italia con Diana Bacosi che si confermava ai vertici mondiali con la conquista della medaglia d’argento nella gara femminile; buon viatico per la successiva gara maschile, alla quale Tammaro Cassandro si presentava in forma smagliante, avendo sbagliato solo un piattello nella qualifica del giorno precedente. Ed invece sin da subito la gara si metteva in salita e lo spietato risultato ne decretava l’esclusione dopo la pria serie di 20 colpi.

Enorme delusione anche a Capua, sia a casa Cassandro sia al TAV Falco, dove sin da piccolo Tammaro aveva cominciato a sparare e dove si allena alternando le sue attività tra le pedane di casa e quelle dell’Arma dei Carabinieri. Una débacle poco gradita in tutto l’ambiente, ma che non sminuisce di nulla la prestigiosa carriera; c’è tempo e modo per tornare in pista e nel migliore dei modi. A 28 anni si può ancora chiedere tanto a questo sport, solo se si pensa che Andrea Benelli – il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana – si è laureato campione olimpico ad Atene 2004 alla veneranda età di 44 anni. Per la cronaca la gara è stata vinta, manco a dirlo, dall’americano Vincent Hancock, già medaglia d’oro a Pechino 2008 e Londra 2012 e per il passato vecchio avversario in tante occasioni di zio Ennio.

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