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Campi Nike, Uisp contro delibera del Comune

Caserta - "Premesso che:- la presenza di nuovi impianti sportivi in generale e in particolare dedicati allapallacanestro non è mai sufficiente, soprattutto nella città di Caserta in cui la pratica diquesto sport si è fortemente radicata...

"Premesso che:- la presenza di nuovi impianti sportivi in generale e in particolare dedicati allapallacanestro non è mai sufficiente, soprattutto nella città di Caserta in cui la pratica diquesto sport si è fortemente radicata, tramandandosi da una generazione all'altra;- alla Società Juve Caserta - Proprietà, Presidente, Dirigenti, Tecnici, Atleti e Personaletutto – vanno la gratitudine e l'incondizionato sostegno della intera comunità civica peril solo fatto di rappresentare una delle pochissime residue "eccellenze" del Capoluogo edella Provincia;- la realizzazione di un nuovo impianto sportivo - in se stessa positiva – si risolve in undanno per la collettività ove, come nel caso, diminuisca o annulli la fruibilità sociale diun bene comune;- il progetto approvato potrebbe più utilmente essere attuato in altra zona della città,come di seguito propostotutto ciò premesso, il Comitato Territoriale della UISP di Caserta in relazione alla Deliberazionedella Giunta Comunale di Caserta n°123 del 2 Ottobre u.s. non può esimersi dall'esprimere la suavalutazione negativa nel metodo e nel merito del provvedimento adottato - ancorché in primaistanza abbia espresso sul WEB un positivo apprezzamento della medesima, avendo ritenuta dopouna prima lettura che la struttura del sito sarebbe rimasta sostanzialmente inalterata.Analizzata La deliberazione si ritiene innanzitutto che - quanto al metodo - una decisione a cosìalto impatto avrebbe necessitato di una consultazione della Cittadinanza – in primis i giovani e leloro famiglie.Quanto al merito si ritiene che l'attuazione della delibera determinerà un'ulteriore privazione dispazi di libera e gratuita fruizione a danno della suddetta Cittadinanza – oltre ad implicare unaderoga alle norme urbanistiche vigenti.Gli spazi in questione non sono né in disuso (come si legge nella Deliberazione della Giunta), né instato di abbandono né tantomeno di degrado; al contrario sono quotidianamente frequentati dagiovani e meno giovani atleti, amatoriali e non, con picchi di frequentazione durante i finesettimana, durante la bella stagione e in occasione di eventi, come il 3vs3 UISP.In occasione del 3vs 3 – che negli ultimi anni ha visto la partecipazione di centinaia di atletiprovenienti da tutta la regione e oltre - grazie al lavoro dei volontari i campi vengono ripuliti, dotatidi anelli e retine nuovi per ogni canestro, allestiti con segreteria, impianti di amplificazione eoperatori sanitari con ambulanza per il primo soccorso. In particolare, in occasione dell'edizione2011 della manifestazione Summerbasket UISP, oltre a tutto quanto sopra, sono stati sostituiti tuttigli anelli vecchi con nuovi di tipo zincato/rinforzato e sono stati riparati e saldati tutti i traliccidanneggiati.
I "campi Nike", come sono da tutti chiamati, rappresentano non solo un luogo di ritrovo per gli atletipraticanti ma anche un centro di aggregazione sociale libera, spontanea e gratuita in una città chene è povera.Ciò di cui necessita un "playground" è una periodica ripavimentazione, una quotidiana pulizia (cheun operatore ecologico dotato di ramazza e carrello potrebbe garantire senza difficoltà) e unminimo di ordinaria manutenzione. A riguardo vale la pena di ricordare che l'impegno per laripavimentazione a spese del Comune fu preso proprio in campagna elettorale dall'attuale Sindaco– allora candidato - intervenendo a conclusione di una kermesse cestistica organizzata dai CentriMinibasket cittadini. Della mancanza di manutenzione la responsabilità non può che essereattribuita per intero all'incuria e alla negligenza di cui hanno dato costantemente prova tutte leamministrazioni comunali che si sono succedute dalla loro inaugurazione a oggi, inclusa l'attuale.La lunghissima esperienza da operatori dello sport di strada ci porta ad affermare con sicurezzache la riduzione dei playground dagli attuali cinque a due solamente (più uno spazio pari meno diuna metà campo) di per se stessa ridurrebbe più che proporzionalmente l'affluenza degli sportivi inquanto la prospettiva di lunghe file per giocare allontanerebbe in partenza molta utenza.Inoltre azzererebbe la possibilità di fruizione da parte degli appassionati/e del volley che – pertacito, civile e consolidato accordo – occupano uno dei due campi prospicienti la via G.M. Bosco:l'altro, com'è noto a chi li frequenta, è occupato prevalentemente dai praticanti il calcetto.In definitiva gli spazi dedicati al "basket libero" risulterebbero ridotti dell'80% e oltre.A proposito della zona nella quale è prevista la nuova struttura si tratta di una delle arterie piùtrafficate e congestionate del centro città che andrebbe ad essere ulteriormente intasatadall'affluenza in automobile dei congiunti dei mini-cestisti mentre attualmente i giovanifrequentatori raggiunge autonomamente i campi a piedi o al massimo con cicli e motocicli.I campi, così come sono, rappresentano un esempio di spazio autogestito, non mercificato, aperto,libero e solidale dove persone accomunate dalla passione per la pratica non agonistica dello sporte loro conoscenti, ragazze e ragazzi "di ogni età", vengono a condividere momenti di tempo libero.In tutto il mondo il playground si identifica con lo sport pubblico e popolare e non è mai statoconcepito né come un giardino di rose , né come un club privato.
Verrebbe infine ulteriormente menomata la già disastrata memoria storica della città in quanto icampi di via G.M. Bosco vennero realizzati a suo tempo grazie all'intervento di Nando Gentile edell'azienda di cui all'epoca era testimonial (donde il nome di "campi Nike"). Nandokan vi trasferì ilsuo "camp" estivo consegnando poi alla città uno spazio attrezzato per tutto l'anno e sicuramenteriteneva che dotare la città di uno spazio che consentisse ai tanti giovani appassionati di potergiocare, imparare e migliorare le proprie abilità cestistiche, avrebbe contribuito a mantenere alta latradizione della "Scuola Casertana" (chiedere ai vari atleti usciti dal nostro storico vivaio - in primisproprio Gentile ed Enzino Esposito - dove hanno affinato i loro fondamentali…). Negli USA - dove iplayground sono nati - ed in particolare a New York ,si dice che "puoi giocare in NBA ma se nonsei "battezzato" sul campo del Rucker (Harlem), non sei un vero giocatore"…Nell'ottica di fornire un apporto costruttivo proponiamo che si valuti la possibilità di realizzare ilprogetto proposto - in se stesso apprezzabile – cambiandone la location, ad esempio utilizzandosuperfici e/o strutture alternative già esistenti in altre aree della città, molte delle quali realmentedegradate ed in completo stato di abbandono.Si citano a titolo di esempio:- la zona 167 (più di mille famiglie residenti),- il Rione Vanvitelli (ex campo di calcio comunale),- la zona Iperion (dove già esistono due campi scoperti sia pure non contigui e un ampioparcheggio inutilizzato ),- la zona di piazza Vetrano in Falciano (dove già esiste un campo scoperto e dove sipotrebbe utilizzare un'ampia superficie incolta - e ricettacolo di rifiuti – prospiciente lalinea ferroviaria e di superficie almeno quattro volte maggiore di quella degli attualicampi Nike),- la tensostruttura di Tuoro.Per tutto quanto sopra la UISP di Caserta esprime la sua valutazione negativa sullaDeliberazione della Giunta Comunale di Caserta n°123 del 2 Ottobre u.s. auspicando che siapra una consultazione della cittadinanza che conduca ad una soluzione più equilibrata econfacente al pubblico interesse".

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