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Domenica, 28 Aprile 2024
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Comico prende il giro il nome del palazzetto dello sport, scoppia la bufera

Polemiche per una battuta di Tony Figo che si è poi scusato in un video sui social

E’ polemica su una battuta del comico napoletano Tony Figo che, durante uno spettacolo in piazza Municipio ad Aversa, ha preso il giro il nome Jacazzi al quale è intitolato il palazzetto dello sport normanno. Uno sketch che a molti aversani non è piaciuto, essendo la figura di Maria Teresa Jacazzi, al quale la struttura è dedicata, molto importante per la comunità cittadina.

E a esternare duramente il concetto è stato Giovanni Savino, figlio di Vittorio Savino, presidente della consulta cittadina dello sport che volle l’intitolazione del palazzetto a MariaTeresa Jacazzi. ““Si possono sbeffeggiare i sacrifici, "alla fine e fatevela una risata, no?", mentre qualcun altro ridacchia, ignorando storie e memorie. È successo ad Aversa, dove un comico dal cognome figo può permettersi di fare una battuta sul palazzetto dello sport, perché ha un cognome secondo lui divertente, Jacazzi, e chiamare "cretino" chi ha voluto omaggiare la memoria di questa donna. Una donna particolare, Maria Teresa Jacazzi, maestra, dirigente del PCI ma soprattutto tra i fondatori della Lega di serie A di Pallavolo, quando la città di Aversa esprimeva ben due squadre maschili ai massimi livelli, e la maestra proveniente dal Friuli era una delle anime del volley italiano negli anni Sessanta e Settanta, e una delle due stelle d'oro al merito sportivo del CONI ad Aversa. È anche merito di Maria Teresa Jacazzi se ad Aversa vi sono due facoltà dell'Università Luigi Vanvitelli”, dice.

“L'altra stella d'oro aversana, infatti, è di quel "cretino", Vittorio Savino, mio padre, chiamato in causa dal comico nel suo tristo monologo: un "cretino", all'epoca presidente della consulta cittadina dello sport, che assieme ad altri "cretini", molti suoi coetanei, nel 1998 lottò (eh sì) affinché il Palazzetto dello Sport a cui Maria Teresa Jacazzi aveva lavorato per la sua realizzazione fosse a lei intitolato, perché qualcuno lo voleva dedicare a de Coubertin, e questi "cretini" la spuntarono. Ma non è nemmeno la battuta stupida del figo solo di cognome d'arte a esser triste, è la mancata reazione di una città ormai sempre più luogo, animata da una insofferenza che sfocia solo sui social mista a torpore, selfie amministrativi e lo sport messo ai margini, soprattutto quelle discipline che tanto hanno dato ad Aversa, e non solo in termini di titoli e medaglie, ma di riscatto”.

Dopo le polemiche lo stesso comico Tony Figo ci ha tenuto a scusarsi in un video: “Volevo pubblicamente chiedere scusa a chi ha dato il nome al palazzetto e alla signora Jacazzi. Io sono di Napoli, non di Aversa, ho fatto una battuta che nasceva e moriva lì, stupidamente un gioco di parole che non voleva assolutamente essere un’offesa”.

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