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Sabato, 27 Aprile 2024
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"Asott... Oiza": l'emozione del Giglio tra le strade di Recale

Grande festa per la tradizionale processione di Sant'Antimo

Grande festa a Recale per la processione del tradizionale Giglio di Sant'Antimo. Stamattina le campane in festa ed i coriandoli hanno fatto da scenario alla prima alzata - al grido di "A sott, a sott oizà" - dell'enorme guglia che sta sfilando per le strade del paese accompagnata da 128 accollatori. 

Quello tra il Giglio, sessanta quintali di legno, chiodi e cartapesta, e sant’Antimo è un legame antico e un culto che si rinnova da più di un secolo e mezzo, riuscendo a non tradire mai sé stesso. Intrisa di retaggi pagani, la festa ha assunto le dimensioni di un rituale collettivo, nel quale le celebrazioni religiose si mescolano al folclore, all’arte, alla musica popolare e alla gastronomia contadina. La Chiesa ha evangelizzato la sfilata, conferendole un senso pieno per i credenti. Le quattro facciate che rivestono la struttura rendono, per alcuni, la guglia di Recale persino più suggestiva e imponente dei celebri Gigli di Nola, da cui deriva e nelle cui botteghe d’arte è realizzata. 

Ancora dibattuta è la datazione del connubio tra Sant'Antimo e la macchina da festa; dalla tradizione orale, si sa che qualcosa di somigliante a una stele fu eretta nella seconda metà del 1800 dal sarto Giovanni Battista. Bisognerà attendere, però, il 1894 per ammirare una struttura simile a quella attuale: l’opera costò quattrocento lire e fu commissionata al mastro nolano Giovanni Sbiccuoco. Alta circa ventisette metri, era ornata con frammenti di vetro di vari colori, che riflettevano la luce del sole. In seguito, i pezzi di vetro furono sostituiti da ornamenti in cartapesta, raffiguranti, nei vari piani, gli episodi della vita del santo e del suo supplizio.

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