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Chiesa di Sant'Elena, dove 'riposa' il capo mastro di Vanvitelli

Durante le giornate 'Fai' sarà possibile visitare gratuitamente la chiesa dove c'è anche la cripta di Pietro Bernasconi

Proprio di fronte all’ingresso dei giardini reali della Flora, a due passi da Palazzo Reale, ogni mattina il grande architetto, costruttore della Reggia, ascoltava la santa messa nella chiesa, una pregiata opera Settecentesca tanto cara ai casertani. Con l’avanzare degli anni e l’aggravarsi della salute, Vanvitelli ebbe la possibilità di partecipare alla santa messa da una piccola finestrella realizzata in casa sua e comunicante con la chiesa di Sant’Elena. Le pratiche per poterla ristrutturare sono state concluse dalla Diocesi di Caserta, così come annunciato dal Vescovo monsignor Pietro Lagnese.

Nel weekend la Chiesa di Sant'Elena apre le porte gratuitamente ai visitatori sabato 23 e domenica 24 marzo per le Giornate FAI di Primavera. Appuntamento sabato 23 marzo in questi orari: 9:30-13:00/15:00 -18:00 (ultimo ingresso 17:30) e stessi orari il giorno dopo. Nella giornata di domenica 24 Marzo, le visite saranno sospese momentaneamente nel corso della mattinata, per consentire lo svolgimento delle funzioni religiose. Non è prevista prenotazione.

La storia della chiesa di Sant'Elena

La prima fase dello sviluppo urbanistico della Città di Caserta avviene nel XV secolo con i Conti della Ratta, nel 1407 il mercato venne spostato da Casertavecchia al villaggio Torre, incentivando lo sviluppo dell'area medioevale dell'attuale via Mazzini con il convento di S.Agostino. Tra il 1509/1634, i Principi Acquaviva ampliano l'originario palazzo della Ratta, realizzano importanti palazzi, la cappella San Giovanni e il convento del Carmine, ubicando le principali funzioni religiose, sociali della città nei pressi della Santella dove sarebbe sorta l'Arc.della Agustissima Croce di poi Sant'Elena.

L'Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce, una delle più antiche arciconfraternite laiche di Napoli, fu istituita nel 1290, mentre a Caserta si hanno notizie soltanto quando la Chiesa post-tridentina incentivò l'attività laica a sostegno di quella religiosa per aiutare poveri e bisognosi.La Compagnia è documentata nella chiesa di Sant'Agostino di Torre (poi Caserta) dal primo decennio del Seicento, mentre risale al 16 dicembre 1612 il Privilegio e Regio exequatur che la autorizzava a erigere un Monte o Banco pubblico senza fine di lucro, analogo al Monte della Pietà di Napoli.Tra il 1627-1648 vene edificata la nuova cappella, che aveva l'icona raffigurante il Mistero dell'invenzione della Santa Croce ad opera di Sant'Elena sull'altare maggiore.

La facciata, in stile neoclassico, è delimitata da un sistema di paraste tuscaniche, articolate mediante l'iterazione dell'elemento decorativo secondo una sequenza sincopata negli elementi di chiusura.Lo spazio centrale, accoglie in un'unica partizione il portale e la finestra a esso sovrapposta; il sistema è concluso da una trabeazione, distaccata dai capitelli delle paraste; sopra di essa s'imposta un classico timpano triangolare. In aderenza alla facciata, separato una scalanatura, è collocato il campanile, impostato su due livelli definiti da robusti marcapiani e concluso da un cupolino a curvatura convessa, assolutamente inconsueto nell'area casertana. La cappella ad aula unica, di forma tendente al quadrato, ha una dimensione limitata (poco più di sei metri per sei) con uno spazio absidale rettangolare sopraelevato di un gradino, le mura di fondo ai lati dell'altare sono inclinate verso l'altare maggiore, accorgimento accentuato dal profondo arco a botte con lacunari trapezoidali disegnati con lo stucco convergenti verso la sommità dell'arco della cornice che circondava il quadro di S. Elena; con cantoria soprapposta al portale d'ingresso, e corrispondente endonartece delimitato da pilastri e arcate, è attualmente coperta da un solaio piano che ha sostituito il cassonetto.

Cosa scoprirete durante le giornate Fai? 

La chiesa di Sant'Elena, prediletta da Luigi Vanvitelli in quanto abitava nel contiguo edificio durante la costruzione della Reggia, è stata oggetto di un recente intervento di restauro che l'ha restituita al culto dopo circa cinquant'anni. La sua riapertura consente di far conoscere un ulteriore tassello della città, soprattutto dell'area della Santella che ha avuto una intensa attività produttiva di "supporto" alla costruzione della Reggia. Durante la visita sarà possibile visitare la cripta dove tra gli altri è sepolto il capo mastro di Luigi Vanvitelli, Pietro Bernasconi. Visite a cura del Liceo "Alessandro Manzoni" di Caserta

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