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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Cesa

Sindaco contro il Pd: "Il mio partito distante dalla realtà"

Sfogo di Enzo Guida dopo il voto contrario dei senatori dem alla proposta di abolizione del reato di abuso d'ufficio

Dura presa di posizione del sindaco di Cesa, Enzo Guida, nei confronti del proprio partito, il Pd, a seguito del voto contrario in Senato dei dem in merito alla proposta di abolizione del reato di abuso d'ufficio.

"Che il Partito Democratico voti contro nonostante l’Anci, guidata da un sindaco del Pd, e tanti amministratori chiedono questo provvedimento fa capire quanto il mio partito sia distante dalla realtà". Queste le parole del primo cittadino che suonano come una 'mazzata' sull'attività politica del Partito democratico.

Il Pd, insieme a M5S e Avs, ha votato contro la proposta di legge in Commissione Giustizia al Senato, dove è iniziato il voto degli emendamenti al ddl Nordio. Favorevoli invece i rappresentanti di Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e Italia Viva.

Un disegno di legge che si basa su dati statistici, come spiegato a Radio Rai il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto: "Sull’abuso d’ufficio esiste un dato statistico inquietante, circa il 92-93% delle inchieste finisce in archiviazioni, proscioglimenti e assoluzioni. Vuol dire che il reato non svolge la funzione per cui è stato introdotto, conservando geneticamente un margine di incertezza intollerabile. Questo fa sì che si confonda molto spesso l’illecito amministrativo con quello penale, l’illegittimità con l’illiceità. Il difetto ipotizzato in una procedura viene scambiato molto spesso con indizi del reato di abuso e ciò implica che si inneschino inchieste che poi finiscono in una bolla di sapone ma che, nel frattempo, durano uno, due, tre anni. In questo periodo il sindaco o il dirigente di un Ente resta indagato, con tutti i contraccolpi del caso. Si creano almeno due patologie, la prima è la paura dell'atto lecito, la seconda è il danno per l'immagine e per il percorso politico e personale, inaccettabilmente tipico di un Paese in cui vige pesantemente 'il processo mediatico' elusivo della presunzione di non colpevolezza".

Anche da Azione, forza politica guidata dall'ex ministro Calenda, hanno esultato riferendo che "da tutti i partiti si sono levate grida di dolore di fronte al proliferare di avvisi di garanzia ai sindaci".

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