Il tempo di assistere al giuramento di Andrea De Filippo, che ha poi tenuto un lungo intervento di apertura alle forze presenti in Consiglio, poi la replica di Razzano, con cui ha annunciato l’abbandono dell’aula da parte del centrosinistra. Subito dopo De Filippo, ha preso la parola Peppe Razzano, lo sconfitto al ballottaggio, e alla fine ha abbandonato l’aula assieme al resto dei consiglieri comunali del centrosinistra.“Vergogna!”, sono i cori dei presenti, che hanno accompagnato l’uscita dall’aula della coalizione di centrosinistra. Momenti di tensione, che si sono sopiti dopo qualche minuto, quando il segretario comunale ha proceduto alla verifica del numero legale. Seduta che – su richiesta del consigliere Luigi Bove – si è aggiornata dopo mezz’ora, con esito identico.

Poi in tredici hanno firmato dal notaio le dimissioni dalla carica sancendo la fine della breve era De Filippo. È durato quasi un’ora e mezzo il primo consiglio comunale a Maddaloni, dopo il ballottaggio del 25 giugno e poco più di un mese l'esperienza di De Filippo.

Qualche giorno fa Razzano aveva dichiarato: "La richiesta della mia coalizione di un governo basato su competenze e professionalità, per il Sindaco significa alzare un muro di cemento armato fissando condizioni inaccettabili per boicottare l'agibilità politica. Siamo di fronte ad un irresponsabile che per salvare la faccia rispetto ai suoi alleati presenterà una giunta basata su personaggi visti e rivisti che hanno già fatto male alla città. Il Sindaco non ha i numeri, non ha rispetto per i cittadini e pensa di essere un monarca alla ricerca di uomini al suo servizio. Maddaloni merita altro, il Sindaco vive su Marte".