D'Ercole: 'Che c'entra processo a casalesi col Paser?'

'Ecco a cosa servono i 13milioni di euro di risorse eruropee che l'8 febbraio scorso la Giunta Regionale ha destinato al finanziamento di un piano di comunicazione per la promozione dei Fondi europei di sviluppo regionale 2007/2013'. A sostenerlo è il capo dell'opposizione in Consiglio Regionale, Francesco D'Ercole, ritrovandosi fra le mani il volume 'Questa corte condanna Spartacus, il processo al clan dei casalesi', alla cui prefazione ha provveduto l'assessore regionale Andrea Cozzolino e 'pubblicato e realizzato - come si legge sulla quarta pagina dello stesso – con la collaborazione dell'assessorato alle agricoltura ed alle attività produttive della Regione Campania nell'ambito delle attività di comunicazioni del piano di azione per lo sviluppo regionale (paser)'. Libro che questa mattina, lo stesso assessore ha fatto recapitare nelle cassette postali di tutti i consiglieri regionali. 'Per carità, siamo perfettamente consapevoli che lo sviluppo della Campania, passa anche attraverso la ricostruzione di margini di legalità e la sconfitta della camorra è della criminalità organizzata e spicciola, ma che questo possa avere come strumento un libro di quasi 400 pagine, nel quale viene ripercorsa la storia del processo al clan dei casalesi, mi sembra assolutamente improbabile'. 'A sconfiggere la camorra – prosegue – devono essere Magistratura e Forze dell'Ordine, alla Regione spetta il compito di dare l'esempio utilizzando le risorse a propria disposizione con trasparenza, correttezza amministrativa, nel rispetto della legge ed in coerenza con le finalità per le quali queste risorse sono state assegnate. E questa operazione, non mi sembra per niente aderente a tali principi'. 'Di più – aggiunge ancora – per battere in maniera definitiva la criminalità, all'opera di repressione, portata avanti da Magistratura e Forze dell'Ordine, è indispensabile aggiungere quella di prevenzione, portata avanti dalle Istituzioni locali. Una strategia, cioè, che nell'innescare il circuito virtuoso dello sviluppo, sia capace di far nascere opportunità occupazionali e posti di lavori aggiuntivi da mettere a disposizioni dei giovani, onde evitare che, per sfuggire la disoccupazione, finiscano per arruolarsi nell'esercito della malavita che proprio fra i senza lavoro trova il suo principale e più favorevole terreno di coltura'. 'E questo risultato – conclude D'Ercole – non potrà mai essere ottenuto, con la pubblicazione di un libro. Ci vuole ben altro, che un volume che racconta le vicende di un processo, seppure importante, per insegnare ai giovani la cultura ed il rispetto della legalità e della Giustizia. Ci vuole innanzitutto l'esempio. E quello che arriva oggi dall'assessorato all'agricoltura e alle attività produttive, non è certo un bello esempio, perché, al massimo può insegnare come si sprecano i fondi pubblici, per foraggiare le clientele'.