Diodato: Troppi inquisiti nelle assemblee elettive'

“L’arresto del consigliere Brancaccio, pur nella consapevolezza che non si tratta di un giudizio definitivo, pone, ancora una volta, l’improrogabile esigenza della moralizzazione della politica negli enti locali, per la qual cosa occorrono meccanismi più rigidi di selezione della classe dirigente e di autocontrollo nelle amministrazioni pubbliche”. “Spesso però – aggiunge Diodato – proposte di limitazione dell’accesso alla vita politica ed a quella dell’amministrazione dell’interesse pubblico a soggetti con procedimenti giudiziari aperti, trovano quale ostacolo le lobby cosiddette “garantiste” che vanificano ogni sforzo”. “In quasi tutte le assemblee elettive – conclude Diodato – dalle municipalità ai consigli comunali, da quelli provinciali fino alla Regione ed al Parlamento della Repubblica, siedono esponenti inquisiti anche per reati molto gravi, senza che gli stessi organismi provvedano alla stesura di un codice etico”.