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Demolita baracca di lamiere sulle Terme Romane

Calvi - E’ stata finalmente demolita la baracca di lamiere costruita sulle Terme Romane di San Leo nel bel mezzo del parco archeologico di Cales. Ed è stata avviata con successo anche la prima fase di recupero del monumento con il taglio degli...

E’ stata finalmente demolita la baracca di lamiere costruita sulle Terme Romane di San Leo nel bel mezzo del parco archeologico di Cales. Ed è stata avviata con successo anche la prima fase di recupero del monumento con il taglio degli alberi e la ripulitura della folta vegetazione che assediava la struttura di uno dei monumenti più importanti dell’antica Cales. Dopo l’operazione di diserbo dell’Arco di Trionfo del console Valerio Corvo, quindi, è iniziata anche la ripulitura delle sfortunate Terme di San Leo rimaste abbandonate da quasi trent’anni.. E questo grazie ai volontari dell’Archeoclub Caleno, Erminio Zona, Gianluca Parisi, Giuseppe Gallina e Ilda Bottone guidati dal presidente prof. Paolo Mesolella che nella mattinata di ieri hanno avviato l’opera di recupero del monumento. Iniziando della demolizione della baracca di lamiere, bidoni, pali e ferraglie fissate all’antica cisterna. I poveri resti di questo edificio termale, quindi, dopo tanti anni rivedono la luce. Eppure le strutture del monumento si possono datare intorno alla prima metà del I sec. d. C., ed il muro in opus caementicium fino al 1928 era impostato su tre ordini differenti, ben conservati. Il primo, quello inferiore, era costituito da una parete liscia alta tre metri, il secondo era traforato da finestroni, il terzo aveva nicchie rientranti e paraste sporgenti alte due metri. Oggi, di tutto questo è rimasto solo una parte del primo ordine inferiore e la prima fascia in opus reticulatum. Sono spariti gli altri due ordini con i finestroni e le nicchie. L’operazione di diserbo è stata chiaramente avviata grazie alla disponibilità dei proprietari del terreno e della Soprintendenza archeologica che il 13 agosto scorso ha fatto arrivare all’Archeoclub la necessaria autorizzazione. Le Terme di San Leo, fino a ieri erano praticamente irriconoscibili, coperte da una fitta vegetazione. Ora, però, dopo la campagna di pulizia avviata dall’Archeoclub, sono ritornate visibile e più sicure staticamente. Nei prossimi giorni, spiega il presidente Mesolella, abbiamo intenzione di continuare l’opera di recupero con la ripulitura della sommità del monumento e con lo spruzzo di liquido diserbante per cercare di fermare la crescita di erbe infestanti. Non sarà più possibile, invece, l’esplorazione del monumento perché, all’interno, il riempimento di terra, la vegetazione e la presenza di serpenti, sono tali da non permettere più la visione dell’ambiente cisterna

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