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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

CAMORRA "Michele Zagaria ha picchiato Nicola Inquieto e lo ha esiliato"

La rivelazione di Generoso Restina: "Si era sparato con una persona per futili motivi"

Non solo il blitz dei carabinieri nell'appartamento di via Po a San Cipriano d'Aversa, di proprietà di Michele Zagaria ma formalmente intestato a Nicola Inquieto (poi venduto a Palmiro Caterino, fratello di Massimiliano Caterino oggi collaboratore di giustizia), dove era in costruzione un bunker che avrebbe dovuto ospitare il boss durante la latitanza. Emergono nuovi dettagli sull'esilio in Romania, paese della moglie (e delle successive due) di Nicola Inquieto.

Un lavoro certosino, quasi maniacale quello del boss Michele Zagaria per allontanare i sospetti da chi doveva proteggerlo. Secondo il racconto di Caterino Michele Zagaria "aveva finanziato per conto dello stesso Nicola l'apertura di un negozio di telefonini ed elettrodomestici a Casapesenna in piazza Petrillo ed aveva ordinato allo stesso Nicola Inquieto di gestirlo al fine di cucirgli addosso l'abito di persona autonoma dal punto di vista finanziario".

Dopo il blitz all'appartamento di via Po a San Cirpiano ed una perquisizione al negozio, però, Michele Zagaria "tentò di salvaguardare Nicola Inquieto organizzando un finto attentato alle saracinesche del negozio di telefonia". Raid effettivamente compiuto. "L'attentato fu compiuto da Biagio Ianuario e Antonio Mercadante - rivela il collaboratore di giustizia Attilio Pellegrino - i quali spararono alcuni colpi di arma da fuoco sulla saracinesca del negozio. L'attentato aveva la duplice finalità: tutelare gli Inquieto in relazione ad eventuali indagini dopo la scoperta del bunker e tutelare l'attività economica che, in ogni caso, era riconducibile a Michele Zagaria".

Insomma il boss voleva che soprattutto sui suoi vivandieri non cadesse alcun tipo di sospetto. Ma secondo Generoso Restina fu un episodio in particolare a mandare su tutte le furie Zagaria costringendolo ad esiliare Inquieto. "Michele Zagaria - racconta Restina - mi raccontò che Nicola Inquieto si era 'sparato' con una persona a me non conosciuta per un litigio per futili motivi. Questa circostanza aveva fatto arrabbiare Michele perchè lo aveva esposto a rischi in quanto per suo volere tutti i suoi fiancheggiatori dovevano stare lontani da fatti di natura delittuosa e, soprattutto, non dovevano possedere armi da fuoco. Per questo motivo, così come mi raccontò Michele, Nicola Inquieto fu picchiato da quest'ultimo ed esiliato in Romania".

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