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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Soldi ai Casalesi per lo spaccio: appello bis per il 'tesoretto'

La famiglia spera di recuperare circa 300mila euro tra arredi, auto e somme di denaro

Appello bis per riottenere il 'tesoretto' della famiglia di pusher di Castel Volturno che pagava il clan dei Casalesi per spacciare. La Terza Sezione della Corte di Cassazione ha annullato su istanza dell'avvocato Ferdinando Letizia la sentenza di secondo grado che previde la confisca dei beni del valore di circa 300mila euro di Margherita Spada, il marito Antonio Spinelli, la figlia Esterina Spinelli ed il marito di quest'ultima Giorgio Piccirillo rinviando gli atti ad altra sezione della corte di appello partenopea. Nella prima quindicina del mese di marzo innanzi alla terza sezione della Corte d'appello di Napoli si discuterà della sorte del 'tesoretto' della famiglia già dissequestrato dal Riesame del tribunale di Napoli che annullò il provvedimento di sequestro preventivo su parte dei beni.

Il 'piccolo patrimonio' dei pusher era composto da lussuosi arredi, appezzamenti di terreno, auto costose e somme di denaro ingenti e venne congelato dal gip del Tribunale di Napoli a seguito delle misure cautelari emesse nei loro confronti per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla produzione, detenzione illecita e traffico di sostanze stupefacenti aggravata dal metodo mafioso.

La famiglia spacciava cocaina sul territorio di Castel Volturno chiedendo il permesso al clan dei Casalesi (fazione Bidognetti)  a cui versava somme di denaro con cadenza settimanale al referente di turno agevolando così l'organizzazione criminale. Qualcosa nel meccanismo si inceppò e la famiglia venne incastrata oltre che dalle dichiarazioni di due pentiti del clan Bidognetti, Stanislao Cavaliere e Raffaele Venosa, anche dalle intercettazioni telefoniche, pedinamenti e le dichiarazioni rese dagli stessi clienti.

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