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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Castel Volturno

Restituiti 13mila euro al titolare dell'internet point

Le somme sequestrate nel corso di un controllo tornano all'avente diritto

Annullamento senza rinvio: restituiti 13.000 euro a Fred Aigbe Egbon, titolare di un internet point 'erroneamente' ritenuto responsabile del reato di ricettazione.

È quanto disposto dai giudici delle Seconda Sezione della Corte di Cassazione che hanno accolto il ricorso presentato nell'interesse di Egbon dagli avvocati Ferdinando Letizia e Alessandro Cassandra avverso l'ordinanza dell'ottobre 2021 dell'Ottava Sezione del Riesame del Tribunale di Napoli con la quale veniva confermato il decreto di sequestro preventivo emesso dal gip Marco Carbone del Tribunale di Napoli.

Fred Aigbe Egbon, 49enne nigeriano residente a Castel Volturno, venne fermato il 22 settembre dell'anno scorso dagli agenti della Questura di Napoli nei pressi dell'internet point di cui lo stesso è titolare a Napoli all'angolo di via Milano e via Venezia. I poliziotti rinvennero in uno zaino e nella tasca dei pantaloni di Egbon dei contanti per una somma complessiva di 13.000 euro suddivisa in banconote di piccolo taglio oltre che un block notes su cui erano appuntati nomi e cifre.

Venne ipotizzata una provenienza illecita di tale somma posta sottosequeatro ed il 49enne venne denunciato per il reato di ricettazione. Venne disposto il decreto di sequestro preventivo della somma emesso dal gip Marco Carbone del Tribunale di Napoli. Avverso tale misura reale i legali presentarono una istanza che venne respinta dal Tribunale delle Libertà partenopeo che confermò la misura reale imposta. La difesa nel ricorso alla Suprema Corte ha evidenziato quanto il Tribunale delle Libertà avesse confermato il decreto di sequestro preventivo impugnato nonostante la evidente presenza di limiti strutturali tali da rendere illegittimo il provvedimento mancando l'accertamento del delitto di ricettazione.

I difensori hanno infatti mostrato che le somme sottoposte a vincolo erano state conferite a Egbon dai suoi connazionali che lo avevano incaricato di trasferirle ai loro cari all'estero grazie al servizio Western Union Money Transfer attivo presso l'internet point gestito dal 49enne. Il trasferimento non si verificò poiché ci fu un disservizio dovuto ad un guasto alla connessione internet e quindi il gestore aveva con sé le somme per poi versarle l'indomani quando venne poi fermato dai poliziotti. Una ricostruzione ritenuta plausibile dagli ermellini che hanno annullato senza rinvio disponendo il dissequestro della somma da restituire all'avente diritto.

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