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Cronaca Casapesenna

Sesso durante il pellegrinaggio: primo faccia a faccia tra don Barone e la sua vittima

La ragazza conferma: "Ero incapace di reagire. Il prete mi ha soggiogata"

Dopo l'arresto di Michele Barone, l'ex prete del Tempio di Casapesenna, non lo aveva più visto fino all'udienza celebrata in Corte d'Appello. C'è stato davanti ai giudici di Napoli il primo confronto 'diretto' tra l'ex sacerdote ed una delle due ragazze che hanno denunciato abusi sessuali, reato per il quale Barone è stato assolto in primo grado e per il quale c'è stato l'Appello sia della Procura che delle parti civili.

Ad anticipare l'escussione di una delle due ragazze è stata la questione dei 3 telefoni cellulari dell'ex prete, rinvenuti dopo la sentenza di primo grado. All'interno dei dispositivi per i difensori - gli avvocati Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora e Maurizio Zuccaro - ci sarebbero prove per dimostrare l'innocenza del loro assistito. Messaggi e soprattutto video che si cerca di far entrare nel processo e che potrebbero cambiare l'intero corso del 'mini dibattimento' dell'Appello. Da una prima analisi dei messaggi - sui quali ancora c'è la riserva per l'ammissione - i giudici li hanno ritenuti poco 'pertinenti' rispetto alle testimonanze, in programma per l'udienza, delle ragazze che avrebbero subito le avances dell'uomo di chiesa.

Così si è deciso di andare avanti e sentire almeno una delle due giovani. Un'escussione avvenuta per la prima volta alla presenza di Barone (la prima si era svolta in modalità protetta). La ragazza - fervente religiosa - ha confermato di essere stata soggiogata dal prete. Una condizione di soggezione psicologica che l'avrebbe resa "incapace di reagire" agli approcci sessuali (poi consumati) sia sulla nave sia in albergo durante un pellegrinaggio a Medjugorje e poi replicati presso la Cappellina di Casapesenna. La giovane ha comunque evidenziato di averlo in seguito perdonato in quanto "lo ha perdonato anche la Madonna". 

Comunque, è stata proprio la reiterazione degli episodi che i giudici di primo grado avevano valutato come consenso mentre per la Procura la giovane sarebbe stata "coartata psicologicamente". E sul consenso non dato dalle vittime che verte l'Appello, una questione va riesaminata dalla corte partenopea e che è stata al centro della testimonianza.

In primo grado Barone era stato condannato a 12 anni di reclusione solo per i maltrattamenti e le lesioni subite da una ragazzina di Maddaloni durante pratiche esorcistiche che si sarebbero concluse con una lesione ad un orecchio della giovane. Con il prete erano stati condannati anche i genitori della ragazza, a 4 anni e 5 mesi e 4 anni a testa.

Nel collegio difensivo sono impegnati anche gli avvocati Giuseppe Stellato, Umberto Pappadia e Carlo Taormina (che difendono i genitori). Tra le parti civili, invece, si sono costituiti gli avvocati Rossella Calabritto e Luigi Ferrandino. Si torna in aula a inizio febbraio quando in aula tocca alla seconda ragazza.

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