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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

Tolta la scorta al giornalista minacciato di morte da Zagaria

Il Comitato per l'ordine pubblico elimina ogni tutela a Ruotolo. Il boss intercettato in carcere: "Lo voglio squartato vivo"

"O' vogl' squartat' viv'". Parole che fanno tremare i polsi soprattutto se a pronunciarle è il boss dei Casalesi Michele Zagaria. Era il 2015 quando Capastorta, intercettato in carcere, emanò la propria sentenza di morte nei confronti del giornalista Sandro Ruotolo, dopo un suo servizio sulla Terra dei Fuochi con un'intervista a Carmine Schiavone sui rapporti tra i servizi segreti ed il clan dei Casalesi sulla gestione dei rifiuti. 

Da quel momento Ruotolo è sotto scorta. O meglio lo era. Perché il Comitato per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza ha deciso di togliere ogni tutela al cronista. A far scoppiare il caso è stato l'ex ministro alla Giustizia Andrea Orlando che ha annunciato un'interrogazione parlamentare. "Hanno tolto la scorta a Sandro Ruotolo, giornalista da sempre impegnato in inchieste sulle mafie - ha tuonato l'ex guardasigilli su Twitter - E anche il giornalista che si è occupato della "Bestia", il dispositivo propagandistico del ministro dell'interno. Casualità? Lo chiederò in parlamento". 

Sulla vicenda interviene anche la Fnsi. Una lettera al presidente del consiglio Giuseppe Conte per chiedere di rivedere la decisione di revoca della scorta armata al giornalista Sandro Ruotolo è stata inviata dalla Federazione nazionale della stampa italiana e dal Sindacato unitario giornalisti della Campania. "Le segnaliamo l'improvvisa decisione levare  la scorta a Sandro Ruotolo, coraggioso cronista sottoposto a vigilanza dopo le sue inchieste sulla camorra - scrivono il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti insieme con il segretario del Sugc Claudio Silvestri - Lei medesimo, di recente a Napoli, ha avuto modo di apprezzare il coraggio e l'autorevolezza professionale di Ruotolo e avrà modo di ribadire anche la sua contrarietà a questa decisione. Levargli la scorta sarebbe una scelta incomprensibile, pericolosa e lo metterebbe in condizione di non poter più proseguire nell'impegno di questi anni. Siamo certi che non mancherà di far sentire la sua voce a sostegno di questa battaglia di civiltà e di libertà". 

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