Rivolta in carcere, 3 detenuti trasferiti e 100 agenti in malattia
I disordini hanno portato al ferimento di 8 agenti dopo l'inchiesta sulle torture in cella. Arrivano i rinforzi
Tre detenuti trasferiti in un altro penitenziario e un centinaio di agenti in malattia. E' questo l'effetto delle rivolte al carcere di Santa Maria Capua Vetere scoppiate nella tarda serata di venerdì e proseguite per l'intera giornata di ieri alla fine della quale si conteranno 8 agenti feriti.
I tre detenuti, tutti stranieri, promotori delle sommosse sono stati trasferiti in altre strutture penitenziarie campane. I disordini sono avvenuti al reparto "Danubio", quello in cui sono reclusi, anche in isolamento, una cinquantina di detenuti cosiddetti "problematici" per l'ordinamento carcerario; "troppe teste calde insieme", dice un agente che vuole mantenere l'anonimato.
Intanto, dopo la rivolta sono un centinaio gli agenti in servizio al carcere casertano - anche qualcuno dei 57 indagati per i presunti pestaggi di detenuti - che si sono messi in malattia a causa dello stress. Già ieri sera, in rinforzo, sono arrivati quasi un centinaio di agenti del Gom, il gruppo operativo mobile della penitenziaria.
"Apprezziamo l'attenzione del Dap - dice il segretario regionale dell'Uspp, Ciro Auricchio - Aspettiamo ancora le scuse dei carabinieri per la mortificazione subita con l'identificazione dei nostri agenti davanti all'ingresso del carcere".