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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Sversa rifiuti speciale durante il lockdown, nei guai autotrasportatore casertano

Denunciate tre persone per lo smaltimento avvenuto in provincia di Campobasso

Sono stati identificati i responsabili dell'abbandono di rifiuti speciali nelle campagne del Basso Molise avvenuto durante il lockdown del 2020. Al termine di una attività investigativa articolata, i carabinieri del Noe di Campobasso in collaborazione con i colleghi della Forestale hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Larino tre persone responsabili di aver smaltito illecitamente nei terreni di San Martino in Pensilis, in provincia di Campobasso, 200 tonnellate di rifiuti industriali in 4 ecoballe destinate allo smaltimento in impianti appositi e abbandonate in tre distinte aree rurali a poca distanza una dall'altra. Si tratta dell'amministratore di una impresa specializzata nel trasporto di rifiuti con sede in Campania, di un autotrasportatore casertano che secondo le indagini avrebbe sversato materialmente sui terreni le ecoballe e di un molisano residente a San Martino in Pensilis, gravato da diversi precedenti penali.

Le quattro ecoballe - ricostruiscono gli inquirenti del Nucleo operativo ecologico di Campobasso - erano state abbandonate in aperta campagna nel mese di aprile 2020, in piena pandemia, ed erano state scoperte a pochi giorni una dall'altra. Le indagini, partite subito dopo, si sono avvalse di filmati e testimonianze. I tre denunciati alla Procura di Larino, competente per il territorio, sono indagati per reati che vanno dalla realizzazione di discariche abusive di rifiuti speciali alla alterazione e al deturpamento di aree sottoposte a vincoli paesaggistici e ambientali fino al getto pericoloso di cose.

Il ritrovamento delle quattro ecoballe sui terreni al confine tra i comuni di San Martino in Pensilis e Guglionesi aveva destato scalpore sul territorio ed era stato oggetto anche di una interrogazione parlamentare presentata dal senatore del Movimento 5 Stelle (poi passato al Gruppo Misto) Fabrizio Ortis, il quale aveva interpellato i ministri Costa e Lamorgese sul rischio di infiltrazioni mafiose in Basso Molise in relazione alla scoperta delle ecoballe abbandonate nella zona costiera molisana, non nuova a ritrovamenti del genere.

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