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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca San Nicola la Strada

Documenti manomessi, atti in Procura dopo i ricorsi bocciati

Il sindaco: “Provengono tutti dallo stesso studio professionale”

Ricorsi bocciati ed atti in Procura, col sindaco che passa al contrattacco dopo aver subito numerose accuse, soprattutto tramite i social. A denunciare la vicenda è il primo cittadino di San Nicola la Strada Vito Marotta. “Ci sono sentenze che, pur essendo senza alcun dubbio una buona notizia per la collettività, tuttavia non vorresti mai leggere. Non vorresti leggerle perché sono un brutto segnale, un allarme che scatta quando la legittima polemica politica e l’altrettanto legittima tutela dei cittadini sconfinano in un territorio che con la politica e con la legittimità non ha più nulla a che vedere” spiega Marotta.

La vicenda è emersa negli ultimi giorni. “Il 17 novembre - racconta Marotta - la Commissione Tributaria Provinciale ha pronunciato due sentenze su altrettanti ricorsi presentati contro il Comune di San Nicola la Strada, uno riguardante l’IMU, l’altro la TARI del 2015. Entrambe le sentenze hanno rigettato i ricorsi, confermando la legittimità dell’operato del Comune. Fin qui tutto bene. Ma nelle motivazioni, accanto ad una serie di argomenti che provano l’infondatezza e la pretestuosità dei ricorsi, la Commissione ha individuato alcune anomalie che potrebbero indicare una manomissione dei documenti e un “aggiustamento” delle date da parte del professionista che ha seguito le pratiche. Dal momento che analoghe anomalie erano emerse anche da altri ricorsi usciti dallo stesso studio professionale, la Commissione Tributaria ha preso atto della possibilità che emergessero fatti di rilevanza penale che non rientravano nelle proprie competenze, ed ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti”.

Il sindaco conclude: “Non abbiamo mai preteso di essere infallibili o promesso di non sbagliare mai. Ci siamo però sempre impegnati al massimo per rimediare, per correggere gli errori, per riconoscere il buon diritto dei cittadini. E abbiamo sempre messo in guardia nei confronti di quanti tentano di approfittare delle difficoltà per andare a caccia di consensi facili e per mettere in piedi una vera e propria fabbrica di ricorsi. Le due recenti sentenze, e soprattutto il percorso giudiziario che hanno imboccato, confermano il nostro allarme: il canto ammaliatore delle sirene che promettevano rimborsi facili può sfumare nell’ululato di tutto un altro genere di sirene”.

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