Rapina in farmacia, dopo 20 anni assolto il ras dei Bidognetti

L'ex ras dei Bidognetti Nicola Russo, 40 anni, è stato assolto dall'accusa di rapina aggravata ad una farmacia di Destra Volturno, a Castel Volturno, avvenuta nel 2003. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Napoli che ha ribaltato il precedente verdetto di condanna a 6 anni e 8 mesi dopo l'annullamento della sentenza da parte della Corte di Cassazione. 

Nel 2003 due banditi armati di pistola fecero irruzione all'interno della farmacia e minacciando i clienti ed i titolari avevano prelevato i contanti presenti nel registratore di cassa. Era stato un collaboratore di giustizia a tirare in ballo Russo sulla rapina. Le indagini acclararono il racconto del pentito sulle modalità con cui avvenne il colpo. Di qui il processo. 

In primo grado Russo - che non è stato sottoposto ad alcuna misura cautelare per questo procedimento - era stato condannato dai giudici di Santa Maria Capua Vetere a 6 anni e 8 mesi. Sentenza confermata anche in Appello dopo una parziale rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale. 

La Corte di Cassazione, però, aveva annullato il verdetto ritenendo non pienamente riscontrate le propalazioni del collaboratore di giustizia che aveva riferito che in quel periodo Russo si trovava ai domiciliari, oltre a svelare luogo e modalità del raid, il bottino e la partecipazione di un terzo complice allo stato rimasto ignoto. La Suprema Corte, così, rinviò gli atti alla Corte d'Appello per un nuovo giudizio. 

Giudizio che si è concluso con l'assoluzione. Soddisfazione è stata espressa dal difensore di Russo, l'avvocato Fabio Della Corte, che dichiara: "dopo oltre 10 anni di processo si è arrivati al capolinea con la dimostrazione dell'estraneità di Russo a questa vicenda".

Russo, nel 2017, rimase coinvolto in un'inchiesta sul gruppo Bidognetti che avrebbe imposto a titolo di estorsione il servizio di guardiania ai proprietari di diverse ville di Destra Volturno. Chi si rifiutava di pagare avrebbe subito furti o danneggiamenti. Tra le accuse mosse dalla Procura anche la pianificazione di un attentato ai danni del pm della Dda Cesare Sirignano che venne captata dagli inquirenti durante le indagini.