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Cronaca Maddaloni

Processo a don Barone, il poliziotto 'sotto torchio' per oltre 5 ore

Schettino sentito in tribunale chiarisce i suoi rapporti con l'ex sacerdote

Ha raccontato la sua verità il dirigente del commissariato di Maddaloni Luigi Schettino, coinvolto nel processo a carico di Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna accusato di aver provocato lesioni ad un orecchio ad una ragazzina di 14 anni durante riti esorcistici medievali e di violenza sessuale nei confronti di altre due fedeli.

Un esame lungo quello di Schettino che ha spiegato al collegio presieduto dal giudice Francica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere i suoi rapporti con Barone. In particolare il poliziotto, sentito per oltre 5 ore dai giudici, ha ripercorso la vicenda parlando delle rivelazioni fattegli da Barone sulla sparizione di Pasqualino Porfidia e sul suicidio di Giuseppe Pascarella a Maddaloni, su cui proprio il commissariato stava indagando. Rivelazioni su sette sataniche che sarebbero dietro i due episodi e che sono finite all'attenzione della Procura che da quel momento avvia un'indagine su Barone (l'informativa è stata già acquisita agli atti del processo). 

Sulla denuncia, poi non presentata, dalla sorella della vittima degli esorcismi violenti, invece, Schettino ha chiarito di aver parlato alla giovane del fatto che stesse riferendo cose difficilmente dimostrabili. Il processo riprenderà fra una settimana quando toccherà a Barone prendere la parola in aula.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Camillo Irace, Maurizio Zuccaro, Giuseppe Stellato e Carlo De Stavola. Le vittime di violenza sessuale si sono costituite parte civile assistite dagli avvocati Rossella Calabritto e Luigi Mordacchini. 

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